Più della metà dei gol di Destro sono arrivati di striscia al primo: ecco perchè per il Bologna è arrivato il momento di insistere sul suo numero 10

- di Marco Vigarani -

Bello o brutto, facile o difficile, cercato o fortunoso: poco importa. Il gol realizzato sabato scorso da Mattia Destro risulta di importanza fondamentale tanto nell'economia della sfida contro il Genoa quanto nella stagione di un Bologna che riesce così a trasformare i fischi del sabato precedente in applausi. Anche gli esteti del calcio sono infatti pronti ad esultare per una vittoria a prescindere dalla qualità del gioco espresso e probabilmente senza la zampata del numero 10 i rossoblù avrebbero fatto davvero fatica a strappare tre punti alla banda di Ballardini. Si può continuare a discutere per sempre sulla gestione operata da Donadoni del suo uomo più pagato, sulle poche lodi e tante punzecchiature, sulla qualità e quantità dei palloni serviti in mezzo all'area. Paradossalmente si può anche parlare con un mezzo sorriso di quel bonus da riconoscere alla Roma in caso di raggiungimento dei 30 gol nei primi tre anni. Quello che però conta davvero è che Destro ora stia fisicamente bene, si sia sbloccato ed abbia davanti a sè almeno un paio di settimane senza concorrenza per dimostrare di essere ancora l'attaccante micidiale visto soprattutto a Siena ma anche a tratti nell'esperienza di Roma. Quanto conta dargli fiducia dopo un gol segnato? Per rispondere a questa domanda bisogna compiere un breve viaggio a ritroso nel tempo e scorrere tutte le partite disputate da Destro in carriera: solo così diventa possibile comprenderne l'andamento e provare a tratteggiarne le caratteristiche tecniche ma anche psicologiche.Negli anni della Primavera dell'Inter l'ascolano ha dimostrato davvero una straordinaria confidenza con il gol ed un'elevatissima continuità realizzativa inanellando ben otto serie da due o più partite continuando a bucare i portieri avversari. Nel settembre 2009 addirittura arrivò a ben quattro gare consecutive sempre a segno totalizzando 5 marcature e concluse tale periodo d'oro con una doppietta proprio ai danni del Bologna. Anche il primo vero anno da professionista a Siena portò in dote a Destro due serie positive interrotte soltanto da una gara a secco per un totale di 5 gol tra il 25 marzo ed il 25 aprile 2012. A Roma poi lo spazio si ridusse ma il vizio non sparì ed allora ecco altre due strisce realizzative consecutive sia nel 2012/13 che nel 2013/14: 6 reti consecutive il primo anno e 7 il secondo nonostante un problema al ginocchio che lo costrinse a quasi sei mesi di infermeria. Arriviamo quindi al periodo bolognese e le conferme non mancano con il tris rifilato a Roma e Napoli nel 2015 (in mezzo c'è la squalifica di Torino), la doppietta Sampdoria-Crotone a settembre 2016 e le altre tre reti ai danni di Atalanta ed Udinese nell'aprile 2017. Cosa significano questi dati? Semplicemente che Mattia Destro può sicuramente essere definito un attaccante di striscia, che beneficia del gol segnato per cercare di realizzarne subito un altro. Su 106 reti messe a segno nell'ultimo decennio sono ben 59 quelle che portano questo marchio: numeri inequivocabili che segnano una regola. Piaccia o non piaccia, quando il numero 10 del Bologna trova il gol è molto probabile che riesca a concedere il bis nella gara successiva. Ora tocca a Donadoni concedergli la possibilità di confermarsi sabato pomeriggio nel derby contro la Spal.
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