Partite con diversi obiettivi stagionali, Sassuolo e Lazio si trovano a sorpresa appaiate a quota 10 punti in classifica dopo otto giornate. Complice l'inizio di stagione disastroso dei biancocelesti, il cui difficile ambientamento dei nuovi arrivati di certo non ha aiutato Sarri, alle prese con uno score deficitario che recita tre sole vittorie, un pareggio e ben quattro sconfitte: un avvio così non lo si vedeva da 40 anni. Dopo il doppio colpo ai danni di Juventus e Inter, anche il Sassuolo sembra aver rallentato la sua corsa: un solo punto contro le dirette concorrenti alla salvezza Monza e Lecce. Ed ecco dunque che il match di quest'oggi potrebbe rappresentare lo spartiacque della stagione per una delle due squadre. Dionisi deve sempre fare a meno di Matheus Henrique, in mezzo Racic e Boloca. Non recupera Bajrami, al suo posto Castillejo, il quale si piazza alle spalle dell'unica punta Pinamonti. Nella Lazio Zaccagni inizialmente out e Immobile non è al top, pertanto resta in panchina in vista dell'impegno di Champions contro il Feyenoord. Al suo posto confermato Castellanos. 

Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Ferrari, Ruan, Pedersen; Boloca, Racic; Berardi, Castillejo, Laurentiè; Pinamonti.    All. Dionisi

Lazio (4-3-3): Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj; Guendouzi, Rovella, Luis Alberto; Felipe Anderson, Castellanos, Pedro.    All. Maurizio Sarri

AAA cercasi il vero Sassuolo. Si può sintetizzare così la pessima prova dei padroni di casa al Mapei Stadium, dove la Lazio trionfa 0-2 e fa quello che vuole di una squadra, quella di Dionisi, mai in partita. L'ostinata voglia di impostare il gioco dal basso e la pressione altissima sul portatore di palla, costringe di fatto gli emiliani ad una gara in totale sofferenza. Sin dalle prime battute Tressoldi e Consigli lasciano intendere che la serata sarà tutt'altro che facile al cospetto della banda di Sarri (squalificato quest'oggi), che già nei primi dieci minuti sfiora la rete in ben tre circostanze. Prima Gendouzi con una conclusione al volo dai 20 metri, poi Luis Alberto da distanza ravvicinata e infine Felipe Anderson, che al 18' ha l'occasione più nitida, graziano e non poco i neroverdi. Consigli ci mette una pezza quando può per tenere a galla i suoi, respingendo prima il destro ad incrociare dell'esterno brasiliano, poi deviando sulla traversa una spizzata di Romagnoli sugli sviluppi di un calcio d'angolo dopo l'ennesima palla persa da parte della difesa. Pedersen, titolare quest'oggi, fatica e non poco a contenere le sgroppate di Lazzari e gli inserimenti di Felipe Anderson e non è un caso che proprio da quella fascia piovano le occasioni col passare dei minuti. Al 28' Tressoldi, tra i peggiori in campo, perde l'ennesimo pallone della sua partita, che questa volta però costa caro ai suoi: Castellanos lo sradica dai piedi del difensore e serve lo smarcatissimo Anderson, che di piatto spiazza  Consigli e sblocca il punteggio. Il vantaggio degli ospiti manda ancor di più in confusione il Sassuolo, che al 35' mette lo zampino anche sul 2-0 di Luis Alberto: questa volta è Boloca a combinarla grossa, sbucciando un pericolosissimo pallone al limite che di fatto libera lo spagnolo che con un delizioso pallonetto ravvicinato raddoppia. Preoccupa e non poco la voce zero tiri in porta per il Sassuolo dopo 45': urgono cambiamenti. 

Cambiamenti che arrivano a inizio ripresa: a farne le spese il disastroso Tressoldi, Pedersen e Racic, dentro Erlic, Vina e Thorstvedt. Proprio del centrocampista norvegese le conclusioni pericolose della partita, seppur imprecise, di marca neroverde: minuto 47 e 87. L'inerzia non piace affatto a Sarri, il quale adotta le sue contromisure: fuori gli ammoniti Rovella e Pedro, dentro Cataldi e Zaccagni. I cambi di fatto regalano un Sassuolo più volitivo, più coraggioso anche se poco pericoloso dalle parti di Provedel, che presta il fianco ai contrattacchi della Lazio, che sa come far male: al 57' la conclusione velenosissima del neo entrato Cataldi centra in pieno il montante alla sinistra di Consigli, lasciando ai presenti solo l'illusione del gol. Al 62' l'episodio che lascia molto discutere e che avrebbe potuto cambiare l'inerzia del match: Provedel afferra il pallone al limite dell'area, per Di Bello la sfera è out e il portiere viene espulso. Richiamato al Var, l'arbitro rettifica la decisione iniziale: tutto regolare. Col passare dei minuti la poca spinta del Sassuolo, macchinoso nella manovra, lascia ampi spazi ad una Lazio che fa ciò che vuole tant'è che sembra poter ampliare il punteggio da un momento all'altro. Consigli ha il suo bel da fare per evitare l'imbarcata, respingendo prima una conclusione dalla distanza di Zaccagni, poi quella ravvicinata di Vecino, entrato pochi minuti al posto di un sempre presente Gendouzi. Vecino che al minuto 83 non sembra apprezzare il regalo di Felipe Anderson, fallendo di fatto un rigore in movimento complice una difesa del Sassuolo completamente inesistente. Il centrocampista uruguaiano poteva fare qualsiasi cosa ma decide di calciare al volo di piattone, lambendo il palo alla destra del portiere neroverde. Minuti finali anche per Kamada e soprattutto Immobile, acclamato dagli oltre 4 mila tifosi biancocelesti presenti in curva. Il finale di gara regala non regala particolari emozioni se non un palo, il terzo, colpito da Zaccagni sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Possesso palla da parte degli ospiti, che si rilanciano così in classifica dopo una prestazione solida, da squadra matura. Lazio che sembra aver ritrovato la tenuta fisica e mentale dei tempi migliori. Sassuolo non pervenuto, Dionisi avrà il suo bel da fare per rimettere in careggiata la squadra ammirata poco più di un mese fa, troppo fragile quest'oggi.

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