Orsolini e Barrow piegano la Roma all'Olimpico. Mihajlovic, centesima vittoria in A e sesto posto serviti. Seconda sconfitta di fila per Fonseca e co.Ad aprire la 23^ giornata di A, nel teatro Olimpico della Capitale, è l’anticipo serale del venerdì tra Roma e Bologna. I giallorossi, quinti in classifica a pari punti con l’Atalanta (quarta), hanno l’obbligo di conquistare la vittoria per invertire una rotta appannata dagli ultimi risultati ottenuti in campionato - tre sconfitte, un pareggio e un solo bottino pieno -. Gli emiliani, dall’altra parte, vogliono confermare quanto capitalizzato nelle settimane più recenti in termini di prestazioni e posizioni in graduatoria battendo la Roma e regalando a Sinisa Mihajlovic la centesima vittoria in A, traguardo non di poco conto per il condottiero serbo la cui carriera italiana trova le proprie radici proprio nella sponda laziale della Capitale. Non è un caso che il tecnico rossoblu, per far fronte al 4-2-3-1 disegnato da Fonseca, si affidi ai migliori uomini attualmente a disposizione in rosa: se Tomiyasu, Danilo, Bani e Denswil vanno a comporre la retroguardia a protezione di Skorupski, la mediana felsinea è consegnata alla freschezza di Schouten e alla fisicità di Svanberg; in avanti, Orsolini, Soriano e Barrow farciscono la trequarti di qualità e quantità alle spalle dell’unico finalizzatore Palacio, chiamato, a sua volta, a recuperare il feeling col gol perso dal lontano 15 dicembre scorso. Il ruolo di protagonista passa, quindi, al campo, dove l’arbitro Guida dà il via ad un match a dir poco frizzante sin dai primi secondi di gioco. Merito sicuramente del Bologna, che parte fortissimo riversandosi ripetutamente in attacco grazie a un pressing alto e costante capace di mandare in tilt la difesa della Roma. Non è un caso che il primo tiro in porta porti la firma, al 4’, di Musa Barrow; il destro del gambiano, però, debole e fuori misura, si perde sul fondo. La risposta dei padroni di casa non si fa attendere: Dzeko sfrutta bene una punizione calciata bassa e filtrante per tagliare tra i centrali rossoblu e andare alla conclusione senza però impensierire minimamente il portiere rivale. Il tentativo del gigante bosniaco è solo un lampo nel buio pesto per il team di Fonseca, che al 16’ viene trafitto per la prima volta da Orsolini, ottimo nell’approfittare della dormita della difesa avversaria e dello splendido assist d’esterno di Barrow per piazzare la sfera alle spalle di Pau Lopez. Quattro giri d’orologio più tardi, Svanberg spreca clamorosamente la palla dello 0-2 calciando alto da pochi metri davanti all’incredulità dell’intera panchina felsinea. Al 21’ tocca a Bani far rabbrividire l’Olimpico sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dalla destra e reso potenziale occasione da gol dalla sponda di Barrow; il difensore del Bologna centra in pieno Lopez da distanza ravvicinata consentendo al portiere giallorosso di superarsi nei riflessi e sventare la minaccia. Sul capovolgimento seguente, la Lupa mette in pratica la legge calcistica del gol sbagliato-gol subito non senza l’aiuto della fortuna. Tutto parte dalla caparbietà di Kolarov, che, con caparbietà, salta netto il proprio avversario sulla fascia sinistra e mette al centro un pallone velenosissimo che attraversa l’intera area di rigore prima di essere corretto in rete da Denswil, protagonista malavventurato di un tentativo di ripiegamento finito decisamente male. L’1-1 non spegne la vitalità degli uomini di Mihajlovic, capaci di riportarsi in attacco e ritornare in vantaggio in un men che non si dica: al 26’, infatti, Barrow da posizione defilata sfrutta la deviazione di Santon per disegnare una traiettoria maledetta e impossibile da parare per Lopez. Per il gambiano, si tratta del secondo gol con la maglia rossoblu. Al 34’, il Bologna potrebbe portarsi anche sul 3-1 se solo il destro a giro partorito dal limite dell’area da Svanberg non si perdesse distante di un niente dalla porta capitolina. Il giallo mostrato da Guida allo svedese è l’ultimo colore del bellissimo affresco creato all’Olimpico nel primo tempo.L’intervallo non sembra cambiare gli sviluppi dell’incontro: il Bologna rientra da padrone assoluto del campo, la Roma continua ad apparire un team spaccato tra i reparti e del tutto privo di idee per far male ai rivali. Ad approfittare della situazione è ancora una volta Barrow, che al 52’ si rende protagonista di un’azione personale degna d’applausi davanti al silenzio dei supporter giallorossi presenti sugli spalti. Il gambiano riceve palla sulla fascia sinistra, punta Mancini, lo salta netto con un dribbling a rientrare da capogiro e piazza la sfera sul palo lontano dove Pau Lopez non può arrivare: il 3-1 degli emiliani è una perla classifica che fa impazzire di gioia anche Mihajlovic, sempre più vicino alla centesima vittoria in A. La Roma non ci sta e cerca di dare uno strappo all’andamento del match prima con Veretout, poi con Mkhitaryan, atterrati rispettivamente da Schouten e Bani, entrambi ammoniti. Dall’altra, è Santon a ricevere il primo giallo per i capitolini. Fonseca le prova tutte per riaprire una gara a senso unico: tra il 57’ e il 61’, il tecnico portoghese richiama in panchina Under e Santon e spedisce in campo, al loro posto, Carles Perez e Bruno Peres. Il risultato? Il gol del 2-3 dei padroni di casa con Mkhitaryan, che di testa, al 72’, trafigge Skorupski sul cross dalla sinistra del terzino brasiliano neo-entrato. Mihajlovic non perde tempo e un minuto più tardi ordina a Nicolas Dominguez di sostituire lo stanchissimo Svanberg. La Roma si affida alle ripartenze, rendendosi pericolosissima al 75’ con Dzeko, bravo nell’arrivare alla conclusione da ottima posizione; Tomiyasu deve immolarsi per deviare la sfera in corner nonostante l’illusione ottica creata dall’impatto del pallone con l’esterno della rete difesa da Skorupski. Al 79’, è ancora il numero 9 bosniaco a rischiare di realizzare il pari con un destro improvviso dal cuore dell’area rossoblu. Il portiere rossoblu è un felino a distendersi ed evitare la beffa. Tre minuti più tardi, Cristante si rende autore di un brutto fallo (piede a martello) ai danni di Orsolini, costringendo il direttore di gara ad estrarre il cartellino rosso. Tra il 79’ e l’86’ gli allenatori optano per le ultime sostituzioni del match: fuori Veretout, Orsolini e l’infortunato Barrow, dentro Kalinic, Skov Olsen e Juwara. Il match viene interrotto dal fischietto di Guida, che ammonisce Peres e Skorupski rispettivamente per eccesso di foga e perdita di tempo. Il portiere polacco è un fenomeno ad evitare per ben due volte il pareggio della Roma al 92’, facendo balzare vertiginosamente il proprio voto grazie al doppio intervento su Dzeko. Solo il triplice fischio finale di Guida può dare fine a una partita bellissima. Il Bologna domina e sbanca l’Olimpico, raggiungendo momentaneamente il 6° posto in classifica alle spalle della Roma. Fonseca non può che masticare amaro davanti alla seconda sconfitta di fila dei suoi.
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