La Serie A chiude col botto: sabato 30, infatti, per l'ultimo turno di questo 2023 prima dei festeggiamenti di fine anno, si giocherà Juventus-Roma, una partita che più di una volta nel decennio 2010-2020 ha rappresentato la sfida più importante del nostro campionato: tra le varie contendenti dell'imbattibile Juve di Conte e di Allegri la Roma di Garcia è stata forse quella più vicina - insieme al Napoli di Sarri - a spodestare il trono bianconero. Negli ultimi anni le due squadre hanno lottato per obiettivi diversi ma il fascino e la rivalità del match rimangono intatti. Di seguito, si propone l'analisi di alcuni duelli che potrebbero risultare decisivi ai fini del match, data la qualità e il carisma dei 22 che scenderanno in campo. 

Tra i pali, la Juve può contare su un top player

Wojciech Szczesny è da anni uno dei migliori portieri del nostro campionato per percentuale di tiri respinti, rigori parati e sicurezza trasmessa ai compagni di reparto. Dopo il biennio proprio alla Roma tra il 2015 e il 2017, il polacco sbarcò a Torino come secondo di Buffon e ha saputo prendersi il posto dell'eterno portierone azzurro con determinazione e carisma, risultando più volte decisivo con parate da urlo e tanti rigori parati. Rui Patricio è uno dei perni della Roma del connazionale Mourinho, e pur non avendo sempre dimostrato la stessa sicurezza tra i pali del collega juventino, quando è in giornata dimostra di essere un portiere di livello: non sono un caso le oltre 700 partite da professionista tra club e Nazionale, di cui è diventato ormai un'icona. 

Szczesny
Wojciech Szczesny 

In difesa, è scontro tra mastini italiani

Federico Gatti è stato fino a poco fa l'uomo del momento in casa Juventus grazie alle sue grandi prestazioni e ai suoi gol decisivi contro Monza, Napoli e Torino. Ha la fame, la tenacia e l'ambizione di chi si è guadagnato col sangue e con fatica ogni centimetro della sua carriera e ha tutte le intenzioni di sognare in grande. Gianluca Mancini è un vero mastino: contrasti decisi, carisma da vendere ma anche buona propensione al gol. Nelle palle alte, questi due centrali sanno farsi valere e non si tireranno certo indietro se gli animi dovessero scaldarsi. 

Mancini
Gianluca Mancini

Rabiot e Pellegrini, ci si attende qualità e quantità in mezzo al campo

Adrien Rabiot lo scorso anno ha fatto vedere di poter stare benissimo nel centrocampo che fu di Pirlo, Vidal, Pogba (Prime) e Marchisio: estrema facilità di corsa, quantità e presenza costante in area avversaria con 8 gol e 4 assist. Quest'anno è partito con 2 gol, 3 assist e lo status di uomo squadra suggellato anche dalla fascia di capitano in più di qualche occasione. Lorenzo Pellegrini ha ritrovato la via del gol - con una stupenda girata in area -  contro il Napoli dopo un periodo segnato da continui acciacchi fisici e prestazioni al di sotto delle sue possibilità: contro la Juve servirà la miglior versione del capitano giallorosso, la versione capace di dispensare assist, passaggi filtranti e magie in ogni zona del campo. 

Rabiot
Adrien Rabiot

Davanti, lotta tra pesi massimi 

Questa sarà senza dubbio la partita di Paulo Dybala - e non potrebbe essere altrimenti -, ma uno dei duelli più intriganti è certamente quello tra Dušan Vlahovic e Romelu Lukaku, protagonisti questa estate di un intreccio di mercato che avrebbe potuto portare il serbo al Chelsea e il belga in bianconero. Non se ne fece più nulla perché Pochettino non era convinto dell'ex Fiorentina e perché l'accordo per il conguaglio economico a favore della Juventus non fu mai trovato; adesso Mourinho si coccola il suo gigante e Allegri cerca di rivitalizzare il suo Dušan. Entrambi giocano molto per la squadra, si sacrificano in fase difensiva e a volte sono imprecisi sotto porta, ma restano comunque due cannonieri di primissimo livello in Serie A, dietro solo a una macchina come Lautaro Martínez. 

Lukaku
Romelu Lukaku

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