Nel giorno di San Valentino del 2004 (la festa degli innamorati) moriva uno dei più grandi ciclisti della storia italiana: Marco Pantani. Un giallo che ancora oggi lascia tanti dubbi ai familiari ma anche a tutti i tifosi del campione romagnolo. 

Soprannominato "il Pirata" (o anche "Pantadattilo", appellativo attribuitogli dal giornalista Gianni Mura), è considerato tra i più forti scalatori puri di ogni tempo per i suoi record in salita e i riconoscimenti da parte di altri corridori. 

Una vita tra salite e discese in sella alla sua amata bici, ma anche nei momenti del suo quotidiano. E' cosi che tutti se lo ricordano. Con la banana in testa, a testa bassa, ma sempre in cima. Poi ad un tratto nella vita di Marco, il silenzio.

Il suo corpo fu ritrovato in una stanza del residence Le Rose di Rimini, a pochi km da casa sua. 

La morte di Marco Pantani

Marco Pantani ci ha lasciato tanti bei ricordi e tante ha emozioni dopo l'epopea di Fausto Coppi e Gino Bartali per le sue imprese nelle salite più iconiche dei grandi Giri. Il 14 febbraio 2004 il corpo senza vita. Un decesso dai contorni mai chiariti, malgrado l'autopsia abbia accertato l'overdose di cocaina e psicofarmaci.

Le imprese di Marco Pantani 

Pantani
Marco Pantani

Tutto inizia nel 1994 quando Marco Pantani inizia a farsi conoscere: il 4 giugno, al Giro d’Italia, il giovane scalatore trionfa nel tappone Lienz-Merano. L'impresa con la I maiuscola arriva il giorno successivo, con la cavalcata verso il successo nella frazione tra Merano e l'Aprica. Alla fine chiuderà la corsa Rosa secondo, dietro al russo Evgenij Berzin, ma davanti al monumento spagnolo Miguel Indurain. Pantani si concede anche un Tour di altissimo livello, chiuso al 3° posto.

Nulla ha mai fermato Pantani e cosi l'anno dopo, nonostante la sfortuna gli tenda qualche tranello. In primavera viene investito durante un allenamento e deve saltare il Giro d’Italia. Si rivede al Tour de France dove vince due tappe in montagna, una sulle Alpi e una sui Pirenei. Dopo la medaglia di bronzo al Mondiale in Colombia, a ottobre ecco un altro incidente alla Milano-Torino, investito da un’auto contromano, si frattura tibia e perone, che lo mettono fuori gioco per quasi tutto il 1996. Nel 1997 prosegue il momento nero con una caduta al Giro nella discesa del valico del Chiunzi, in costiera amalfitana. Pantani compie un recupero lampo e si presenta al Tour del France. Vince due tappe ma attravera anche qualche momento di difficoltà. Alla fine è 3° alle spalle del tedesco Jan Ullrich e del francese Richard Virenque.

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