Oggi il mercato dei videogiochi a tema calcistico è dominato da due titoli che si contendono il primato del settore, principalmente per chi possiede una Playstation: si tratta di Fifa e di PES acronimo di Pro Evolution Soccer, noto ancora prima come Winning Eleven dai giocatori con una età media di 30 anni o superiore. Esiste però anche un gioco per PC forse molto più di nicchia, ma che vanta una altrettanta lunga tradizione alla pari dei concorrenti su console.

Stiamo parlando del gioco manageriale che risponde al nome di Football Manager e riscuote un vasto successo tra gli appassionati del genere, con le edizioni che si rinnovano di anno in anno. Si tratta di un videogame dove si assumono i panni dell'allenatore e si sceglie una squadra da guidare curando non solo i risultati sul campo con la possibilità di venire promossi, retrocessi, esonerati e cercati da un'altra società anche a campionato in corso come avviene nella realtà ma anche occupandosi di gestire il calciomercato e di tenere i conti in ordine. Quindi non si limita alla sola esperienza di vedere giocate le partite e di vedere la propria formazione vincere o meno, ma è una esperienza ludica a 360 gradi.

Perché parlare di un videogioco in un articolo riferendosi ad un personaggio? perché proprio grazie ad esso è iniziata la carriera di uno degli allenatori emergenti degli ultimi anni. Questa è la storia di William Still, l'attuale tecnico del Reims squadra francese di Ligue 1 e che deve la sua ascesa proprio a questo titolo videoludico di cui è un giocatore appassionato.

Da allenatore su Football Manager alle giovanili del Preston North End

William Still nasce in Belgio da genitori inglesi il 14 ottobre 1992 e nonostante i suoi tentativi di diventare un calciatore professionista, non eccelle con i risultati in campo. Si dimostra decisamente più abile in panchina anche se è solo quella virtuale del Preston North End su Football Manager, la squadra che decide di allenare nel videogioco di cui è appassionato e che porta dalla seconda divisione inglese a vincere la Champions League in 10 anni di carriera.

Le sue prestazioni all'interno del videogioco non passano inosservate ed è la vera squadra del Preston North End, che a soli 20 anni gli offre un contratto per il ruolo di assistente tecnico della formazione Under 14. Qui riesce a dimostrare le sue capacità manageriali anche nella vita reale scalando posizioni: diventa osservatore, poi video analyst ed infine vice-allenatore ad interim. Ci si inizia ad accorgere di quel giovanissimo allenatore e così arriva una proposta dalla sua terra natale, il Belgio.

L'affermazione col Beerschot 

A richiamarlo in patria è il Sint-Truiden che nel 2014 gli offre un contratto annuale come collaboratore tecnico. Dodici mesi dopo è lo Standard Liegi ad offrirgli la stessa opportunità e vi rimane fino al 2017, quando riceve una offerta da parte del Lierse per il ruolo di vice-allenatore. Nella squadra giallonera si comporta bene e ne diventa l'allenatore nel 2018, tuttavia non può essere registrato come tale perché non ha conseguito il patentino UEFA.

L'esperienza come prima guida della squadra dura un solo anno perché nel 2018 torna a vestire i panni del vice, stavolta sulla panchina del Beerschot. Dopo tre anni come secondo, nel 2021 il destino sembra offrire una nuova opportunità a William Still per affermarsi definitivamente come allenatore in e lui non si fa trovare impreparato. Il 19 gennaio 2021 a 28 anni diventa ufficialmente il tecnico della formazione biancoviola sostituendo Hernan Losada alla 20ª giornata, che si trasferisce negli Stati Uniti per accasarsi al DC United. Resta fino al termine della stagione e riesce a condurre la squadra neopromossa nella massima divisione belga alla salvezza, chiudendo il campionato al nono posto e facendosi sfuggire la possibilità di disputare i playoff per la qualificazione in Europa League, per un solo punto.

Il record di imbattibilità col Reims

Si trasferisce al Reims in Francia dove per un breve periodo fa il secondo in comando prima di tornare in Belgio ad occupare lo stesso ruolo, sulla panchina dello Standard Liegi fino al termine stagione 2021-2022. Nel 2022 fa ritorno alla squadra francese ancora come vice e occupa questa posizione fino ad ottobre quando arriva la svolta che cambia la sua carriera. Il patentino da allenatore ottenuto in Belgio non è valido in Francia ma questo non frena Les Rouges et Blancs come viene soprannominata la società della Marna, che lo nomina a guida della formazione maggiore dopo l'esonero di Oscar Garcia.

Il primo impegno per Still come nuovo tecnico del Reims è tutt'altro che facile visto che si trova ad affrontare il PSG, che annovera in squadra giocatori del calibro di Neymar, Messi e Mbappè. Dopo aver fermato i campioni di Francia in carica sul pareggio, ha dimostrato di che pasta è fatto in questo scorcio di stagione. Dopo aver raccolto l'eredità di Garcia esonerato per la classifica deficitaria, grazie ad una serie di 18 risultati positivi ha iniziato una risalita dal quindicesimo all'ottavo posto senza mai perdere un incontro.

Dopo 8 vittorie e 8 pareggi la striscia positiva si è interrotta di recente quando ed eccezione della sconfitta in Coppa di Francia subita ad opera del Tolosa, a fermare la matricola terribile di Still ci ha pensato il Marsiglia. Nell'ultimo turno prima della sosta per gli impegni delle nazionali giocato il 19 marzo, ad imporsi allo Stade Auguste Delaune è stato l'OM per 1-2, con una doppietta dell'ex Inter Alexis Sanchez che ha ribaltato il vantaggio iniziale firmato da Balogun.

Il Reims sembra credere al tal punto nelle capacità di William Still da aver accettato di pagare 25.000 euro di multa in ogni partita in cui si siede in panchina, non avendo ancora ottenuto il patentino francese da allenatore. Al termine dell'attuale stagione di Ligue 1 con 28 giornate disputate fin qui, ne mancano ancora dieci ma i risultati ottenuti dal tecnico belga nella prima grande occasione che gli si è presentata lasciano presagire un futuro luminoso per lui. E' stato capace di fermare per ben due volte il PSG ottenendo due pareggi, non un risultato da poco per un giovane emergente.

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