L'Olympiakos batte il Milan 3-1 nel Karaiskakīs antisportivo. Palloni in campo, frastuono e rigore inventato. Gattuso fuori dall'Europa LeagueLa serata di Europa League del giovedì chiama a rapporto il Milan di Gennaro Gattuso, secondo in classifica nel Gruppo F, a quota 10 punti, alle spalle del solo Betis di Quique Setién. I rossoneri sono impegnati in trasferta in Grecia, dove ad attenderli li aspetta l’Olympiakos di Pedro Martins, a sua volta terzo in graduatoria a tre lunghezze dai rivali di oggi. Se, da un lato, per il Diavolo la qualificazione è ancora una meta da conquistare, dall’altro al Milan bastano anche due risultati su tre per non fallire nell’intento di passare il turno: vincere o pareggiare non fa differenza. Il tema sconfitta, invece, aprirebbe una serie di fattispecie di casi sicuramente indigesti per Gattuso e co, i quali approderebbero di diritto ai sedicesimi di finale se perdessero con non più di un gol di scarto o anche incassando un passivo di due reti di scarto ma certificando anche due realizzazioni a favore. Vietato fallire, pertanto, per non perdersi in calcoli decisamente pericolosi per il proseguo del cammino europeo dei meneghini. Questi ultimi affrontano, pertanto, l’Olympiakos disposti con un 4-3-3 ricco di fisicità, specie nella zona nevralgica del campo, dove Kessié e Bakayoko proteggeranno, assieme a Calhanoglu, un reparto difensivo formato da Reina, Calabria, Abate, Zapata e Rodriguez; in attacco, Castillejo ha vinto il ballottaggio con Suso (causa affaticamento muscolare del numero 8 di Cadice) e, assieme a Cutrone e Higuain, avrà il compito di creare gattacapi alla retroguardia greca. Pronti-via! l’Olympiakos parte a mille e dopo appena 30 secondi di gioco quasi trova il vantaggio con Guerrero, che, sul lancio lungo di Cissé, si fa ipnotizzare, in ottima posizione, da un attento Reina. Nei primi quindici giri d’orologio, a fare la partita, spinti dal focoso pubblico di casa, sono i greci. Il pressing alto e la spinta dei terzini sulle fasce creano non pochi grattacapi ai rossoneri, che al 14’ vengono graziati dall’imprecisione di Vukovic sull’angolo battuto dalla destra: il serbo è ottimo nello stacco aereo ma si ostacola con Guerrero al momento dell’impatto con la sfera spedendola incredibilmente fuori di testa. La risposta del Milan non si fa attendere. Al 18’ Calabria infila la palla centralmente per Cutrone, il quale è pregevole nel girarsi e offrire a Higuain un’occasione d’oro che il Pipita sbaglia a tu per tu con José Sà. Sull’angolo seguente, è ancora il portiere portoghese a dover sventare in corner la minaccia creata dalla fronte di Zapata. Il Diavolo prende in mano le redini del gioco e al 21’ sfiora ancora l’1-0 con Cutrone, più bravo nel saltare secco l’avversario dopo un puntuale movimento in profondità che nel calciare verso la porta rivale. Dall’altra parte, quattro minuti più tardi, Reina non è impeccabile nell’uscita sulla palla aerea proveniente dalla destra e ringrazia Kessié per il senso di posizione indispensabile per ribattere via il tentativo a botta sicura di Guilherme. L’ultimo sussulto dei 45 minuti iniziali del match è ancora di colore biancorosso: Fortounis, infatti, impegna Reina su punizione, ma lo spagnolo si fa trovare pronto nell’allungarsi e smanacciare in angolo.Il secondo tempo, molto più frizzante di quello antecedente, si apre, al 48’, con il sinistro a giro di Fetfatzidis, distante e non di molto dal palo alla destra di Reina. Al 51’, Castillejo sventaglia per Cutrone, che rimette al centro la palla per lo spagnolo, abile nel fare la sponda per la conclusione di prima intenzione di Kessié, il quale non trova il vantaggio per questione di centimetri. Al 60’ l’Olympiakos apre le marcature grazie a una gravissima disattenzione del Milan sull’angolo battuto corto dai biancorossi: il cross di Podence imbecca Cissé, che di testa insacca l’1-0. Due minuti più tardi, i meneghini sfiorano il pari con Cutrone, che, dopo una bella azione da sinistra a destra e viceversa, stoppa e calcia di destro un bolide che José Sà spinge fuori solo con lo sguardo. Al 64', è Higuain a sbattere sulla stessa sfortuna dopo un pazzesco coast to coast palla al piede. Il migliore momento del Milan viene severamente punito dai padroni di casa, che raddoppiano al 70’ grazie al destro di Guilherme deviato incredibilmente da Zapata alle spalle di Reina. Ma lo stesso colombiano è il primo a non voler accettare la malasorte e un minuto più tardi di testa (e ginocchio) realizza l’1-2 sull’angolo battuto da Castillejo. Ma non è finita qui, perché all’80’ è l’arbitro Bastien ad esibirsi nel ruolo di protagonista dell’incontro, decretando un rigore inesistente ai danni di un incredulo Abate per una trattenuta decisamente regolare in area ai danni di Torosidis sul corner battuto dall’Olympiakos dalla sinistra: dal dischetto, Fortounis è glaciale nello spiazzare Reina e nel mettere a referto il decisivo 3-1 a favore dei greci. I dieci minuti finali del match altro non sono se non un vero e proprio esempio di anti-sportività da parte del team di casa e dell’intero stadio greco. Le sfere lanciate in campo ripetutamente dai raccatta palle, le innumerevoli perdite di tempo dei giocatori di Martins e il frastuono assordante delle trombette a ogni possesso rossonero fanno da preludio all’invasione dei sostenitori attici al triplice fischio finale. La settimana nera delle italiane in Europa si conclude, così, con il risultato più beffardo: l’Olympiakos vince 3-1 e sbatte fuori il Milan dall’Europa League.
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