Il riassunto del match delle 18.00 tra Lazio e Milan: Kessie sblocca il match al 78', Correa riacciuffa i rossoneri al 94'La tredicesima giornata di campionato offre l’aperitivo domenicale all’Olimpico di Roma, dove ad affrontarsi sono la Lazio di Simone Inzaghi e l’incerottato Milan di Gennaro Gattuso. Il match delle 18 altro non è che un vero e proprio scontro diretto per un posto in Champions: i biancocelesti, infatti, quarti in classifica, precedono di una lunghezza i rivali rossoneri e, vincendo, possono dare uno strappo importante agli inseguitori, costretti a ridisegnarsi completamente in campo per via degli infortuni di Romagnoli, Biglia, Musacchio, Caldara, Bonaventura e Strinic e della squalifica rimediata da Gonzalo Higuain contro la Juventus. Gli effetti dei numerosi assenti nelle file rossonere si vedono sin da subito in campo: davanti al possesso palla particolarmente ordinato della Lazio, il Milan non riesce ad uscire per il lunghissimo primo quarto d’ora di gioco, durante il quale Milinkovic e le precise verticalizzazioni di Luis Alberto mettono in scompiglio l’intero reparto difensivo di Gattuso. Se il serbo al 3’ manca l’appuntamento col gol per un’inconsueta imprecisione aerea sul corner di Alberto, Immobile, quattro giri d’orologio più tardi buca la palla dell’1-0 dopo la rapida discesa sulla destra di Marusic, bravo a sua volta a proporsi e a prendere il tempo a un frastornato Borini. Al 10’ è Parolo a sparare alta al volo la sfera offerta al bacio da Luis Alberto, mentre al 14’ Donnarumma deve ringraziare Badelj per aver schiacciato eccessivamente una conclusione da posizione certamente favorevole. Dopo 16’ di sola difesa della propria porta, il Diavolo si affaccia in avanti e, per farlo, si affida al suo uomo migliore, Suso Fernandez: lo spagnolo lascia sul posto il proprio marcatore con una finta di corpo, va sul fondo e mette al centro una palla prima controllata e poi scagliata da Calhanoglu sul palo per i rimpianti di Gattuso e di tutta la panchina rossonera. Il resto del primo tempo altro non è che un monologo Lazio in fase di possesso, con il Milan che riesce, tuttavia, a non schiacciarsi come nei primi minuti della gara ma che deve ringraziare il proprio portiere per i salvataggi prodigiosi su Immobile al 42’ e su Parolo al 45’. La seconda frazione di gioco si apre sulla stessa scia di quella precedente. E’ la Lazio, infatti, a cercare di dare l’impronta vincente alla gara cercando ripetutamente il gol del vantaggio. Tra il 46’ e il 70’ i protagonisti dei tentativi dei padroni di casa sono Milinkovic, Immobile e Wallace. Se il serbo dopo una manciata di secondi si vede deviare in angolo un tiro velenoso effettuato da buonissima posizione, il numero 9 biancoceleste, al 55’, non riesce a spingere in porta il cross troppo forte, dalla destra, di Marusic; al 70’ è invece Donnarumma a esibire i propri riflessi con una parata strepitosa sullo stacco di testa solitario, in area di rigore, di Wallace. Sembra un match tutto a favore dei padroni di casa che, tuttavia, al 78’ passano in svantaggio dopo un’azione iniziata da Suso e completata da Kessie: lo spagnolo premia la corsa sulla fascia di Calabria con una traiettoria illuminante, il terzino rossonero controlla e serve l’inserimento del compagno ivoriano, rapido nel calciare di prima intenzione e battere Strakosha grazie anche alla deviazione sfortunata di Wallace. Il conseguente assedio finale della Lazio sembra non portare i risultati sperati a Inzaghi e co, che, però, nonostante il muro della difesa avversaria, riescono a trovare il meritato pareggio al 94’ con Correa, ottimo nel trasformare in rete una palla vagante in area con un gran destro di contro balzo che non lascia speranze alla resistenza di Donnarumma. Il triplice fischio finale di Banti decreta la fine del ‘disordine’ tattico finale, regalando alla Lazio un punto importantissimo e certificando al Milan due punti e la quarta posizione persi per un soffio al tramonto di una partita intensa e dalle innumerevoli sfaccettature.
Calciomercato Bologna, due difensori sul taccuino di Sabatini
Super Kravic non basta: la Virtus va ko a Pesaro

💬 Commenti