Il Torino è ritornare in campo per preparare la trasferta di Cagliari di lunedì. Mazzarri dovrà rivedere l'assetto tattico, con possibili variazioniLa pausa, si sa, oltre che per il recupero fisico è un’occasione anche per parlare, analizzare e porre rimedio a qualche situazione negativa. Sta succedendo anche al Torino, in campo sia ieri mattina che stamane al Filadelfia, sotto una leggera pioggerella e un freddo invernale. La formazione granata, senza ancora i sei nazionali, è al lavoro in vista della trasferta di Cagliari di lunedì prossimo, dove qualcosa sicuramente cambierà rispetto all’ultima scialba partita casalinga contro il Parma, che ha riportato in auge le critiche e i fantasmi di sempre. I numeri, così come le prestazioni, sono altalenanti in casa Toro: i gol (17) sono ben al di sotto delle aspettative, soprattutto se in attacco puoi contare su Belotti, Zaza e Iago Falque; quelle subite, 15, sono invece abbastanza per una difesa che lo scorso anno è stato il punto di forza della squadra. Il dato preoccupante, però, è che i giocatori corrono poco e a volte anche male, al 16° posto in serie A (106.386 km) e meglio solo di Genoa, Frosinone, Sampdoria e Udinese. Belotti, capocannoniere della squadra con 4 reti, è anche quello che tira di più (31 tiri), ma con una percentuale nello specchio di poco superiore al 50%. Tatticamente, forse, il tecnico granata potrebbe attuare qualche cambiamento, soprattutto per dare al suo capitano un sostegno continuo in avanti. Belotti, infatti, è quasi sempre costretto a rientrare alla ricerca di palloni giocabili, così come Iago quando gioca da seconda punta: tutto questo porta le due punte ad allontanarsi sensibilmente dalla porta e arrivare molto stanchi in area. A centrocampo Baselli (finora 3 gol in campionato) non ha ancora fatto il salto di qualità giusto e non è riuscito a fungere da collante fra la mediana e il reparto avanzato. Il gruppo di esterni, falcidiato dagli infortuni, solo ora è al completo con il recupero di Ansaldi. Senza dimenticare il 3-5-2 e il 4-3-1-2 che, timidamente, Mazzarri ha usato, la variante tattica che potrebbe varare il tecnico toscano potrebbe essere il ritorno al 4-3-3, modulo utilizzato nelle sue prime settimane da allenatore del Toro e caro all’ex Mihajlovic. La scelta premierebbe sicuramente i tanti esterni in rosa (Berenguer, Edera e Parigini ma anche Zaza e, soprattutto, Iago), assicurerebbe sostegno a Belotti che la smetterebbe di vagare da solo e, non da ultimo, darebbe ampiezza al gioco. Con questo modulo, infatti, il lavoro importante sarebbe quello del centrocampo a 3, già rodato in questa squadra, con le mezze ali che dovrebbero a turno allargare e stringere per permettere l’inserimento dei terzini e quello degli esterni. Immaginando questo modulo, la scelta di Mazzarri potrebbe cadere su una difesa formata da De Silvestri, Izzo, Nkoulou e Ansaldi, con il centrocampo confermato con Meité, Rincon e Baselli e Belotti in avanti supportato da Iago e Parigini, in forma sia in granata che in Under 21. La coppia centrale della difesa a 4, fra l’altro, non sarebbe una novità dato che si è già vista contro Chievo e Parma, il centrocampo non risentirebbe della variazione tattica e Belotti (finalmente) potrebbe tornare a fare il Belotti. Postulando la difesa a 4, si potrebbe optare anche per un 4-2-3-1 più offensivo: detto della difesa a 4, la cerniera di centrocampo sarebbe più fisica con i due mastini Rincon e Meitè, con il trio composto da Iago, Baselli e Parigini dietro al Gallo. Attenzione al ruolo di trequartista o sotto punta, con compiti di inserimento in avanti ma anche di pressing alla fonte di gioco avversaria. Oltre a Baselli, Mazzarri potrebbe (ri)pescare Soriano o lo stesso Zaza, che potrebbe anche agire da esterno sinistro al pari di Edera. Rimanendo affezionati alla difesa a 3 composta da Nkoulou, Izzo e uno fra Djidji e Moretti, l’idea potrebbe essere il 3-4-3 con il duo Meitè-Rincon affiancato da De Silvestri e Ansaldi (o Aina) e il trio offensivo Iago-Belotti-Parigini. Esperimenti, scelte difficili e statistiche, ma adesso ci sarà da faticare tutta la settimana. Contro il Cagliari spumeggiante di Maran servirà una prestazione positiva, convincente e che possa essere un segnale per il futuro. Il Toro, se c’è ancora, dovrà battere un colpo.
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