Il cantante napoletano Geolier ha conquistato la seconda serata del Festival di Sanremo 2024 con la sua performance mozzafiato di "I p' me, tu p' te". Mentre il trionfo sul palco è stato incontestabile, Geolier ha rilasciato alcune dichiarazioni esclusive ai microfoni de Il Mattino, esprimendo il desiderio di vincere non solo per sé stesso ma anche per Napoli, i ragazzi e la sua famiglia.

La sfida e il confronto con i giganti del passato

Geolier
Geolier nel video musicale di "I p' me, tu p' te"

Geolier, originario di Secondigliano, ha sottolineato l'importanza della competizione e il confronto con le icone della musica napoletana come Pino Daniele e Salvatore Di Giacomo. "Loro sono giganti, io uno scugnizzo che canta per i suoi coetanei", ha dichiarato con modestia. Nonostante la sua affermazione di non essere il miglior rapper napoletano, Geolier ha evidenziato il successo del suo album "Il coraggio dei bambini", che è stato uno dei più venduti dell'anno precedente.

"Non sono il miglior rapper napoletano, ci sono campioni come Lele Blade e Luchè che con i Co'Sang ha già fatto la storia del nostro hip hop. Però qui ci sono io, nella classifica dei dischi più venduti dell'anno scorso c'era il mio "Il coraggio dei bambini", sono io il primo artista a riempire per tre volte lo stadio Maradona. Devo tutto al rap e a Napoli: sono loro ad avermi spianato la strada, ad avermi passato il pallone davanti alla porta vuota. Mi imbarazza chi mette il mio nome nella stessa frase con quelli di Salvatore Di Giacomo, Pino Daniele, Fabrizio De André. Loro sono giganti, io uno scugnizzo che canta per i suoi coetanei, nella lingua dei suoi coetanei che sembra capace anche di viaggiare nel mondo, di farsi accettare dove non può farsi capire".

Il confronto con Maradona e l'"1-1" emozionale

Il cantante ha utilizzato un'analogia calcistica per descrivere la sua esperienza a Sanremo, paragonandola a una partita di calcio.  

"Ora siamo 1 a 1, vediamo come va a finire: la gara esiste, inutile barare. Da Secondigliano al tetto del mondo, credo non sia mai successo prima, di sicuro non nella musica. So che Rocco Hunt sta tifando per me, che da casa mi arriva un sostegno e un amore incondizionato. So che mi sento a disagio nel leggere quello che si scrive di me, sia come critica che come elogio. Io sono solo un muccusiello a cui hanno spianato la strada dei grandi", ha dichiarato Geolier.

Il rap e il napoletano a Sanremo

Geolier
Geolier durante l'esibizione a Sanremo

Geolier ha sottolineato l'importanza di portare il rap e il dialetto napoletano a Sanremo, un risultato che considera già una vittoria. Ma il suo desiderio è quello di vincere davvero, affermando: "Ho già vinto, portando il rap e il napoletano a Sanremo. Ma voglio vincere davvero: per Napoli, per i ragazzi, per la mia famiglia. Siamo in tantissimi: se perdo io perdono in tanti, poco abituati a soddisfazioni e vittorie. Se vinco... io vinciamo in tanti".

Nella serata delle cover, Geolier ha annunciato di esibirsi in brani significativi per la sua carriera, tra cui "Brivido" con Guè, "'O primm'ammore" con Luchè, e "Chiagne" con Gigi D'Alessio. L'artista ha espresso la sua gratitudine nei confronti di coloro che hanno creduto in lui, menzionando il rapper Guè e il maestro Luchè, che considera fondamentali nella sua crescita artistica.

La foto di Maradona rimasta a casa

Infine, in un momento di sincerità, Geolier ha ammesso di aver dimenticato la foto di Maradona, considerata un amuleto, ma ha sottolineato che l'atmosfera di Napoli è comunque con lui ovunque vada.

"L'ho preparata, ma... l'ho dimenticata. Però il volto di Maradona qui in pizzeria è ovunque, come i versi di Pino Daniele scritti anche sulle pareti. Ho ricostruito un angolo di casa, dovevo sentirne l'aria".

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