La fascia di capitano e l'incarico di nuovo rigorista del Bologna sono ora responsabilità di Blerim Dzemaili. Ecco perchè si tratta di una doppia scelta coraggiosa

- di Marco Vigarani -

Domenica sera mister Inzaghi ha risolto in un solo colpo due enigmi che accompagnavano i tifosi del Bologna ormai da giugno: il nome del nuovo capitano e l'identità del rigorista della squadra. L'uomo che risponde ad entrambe le richieste è Blerim Dzemaili che, indossando al braccio la fascia, ha anche dato il via al successo contro il Padova scaraventando di potenza in rete il penalty concesso nel cuore della ripresa. Il centrocampista svizzero nativo di Tetovo è formalmente il 43esimo capitano della storia rossoblù ed eredita da Mirante una fascia che torna al braccio di un mediano a distanza di quattro anni dalle ultime apparizioni rossoblù di Diego Perez. Scorrendo i nomi dei papabili per questo ruolo prestigioso, risultano sovvertite alcune dinamiche classiche del calcio visto che Dzemaili non risulta essere nè il più anziano anagraficamente (ha quattro anni meno di Palacio) nè il tesserato più datato (Mbaye e Da Costa sono arrivati a Bologna un anno e mezzo prima di lui).A livello di esperienza internazionale, carisma e leadership però si tratta certamente della scelta migliore visto che Dzemaili dovrebbe essere un cardine del gioco di Inzaghi che potenzialmente gli chiederà di disputare 38 gare di campionato più tutte quelle disponibili di Coppa Italia. Dimenticandosi della pallida controfigura vista nel girone di ritorno della scorsa annata, tutti ricordano senza problemi il clamoroso apporto fornito anche in termini di gol ed assist nella stagione precedente e pertanto diventa difficile eccepire sulla scelta compiuta. Non risulta insolito neanche riassumere nella stessa persona il ruolo di capitano e di rigorista visto che in tempi recenti ad esempio tanto Marco Di Vaio quanto Alino Diamanti hanno vissuto la stessa esperienza. Piuttosto sembra abbastanza strano affidare tale responsabilità ad un ragazzo che nella propria carriera di club non si era mai presentato sul dischetto degli undici metri. Le uniche due esperienze di penalty da professionista per Dzemaili infatti appartengono all'esperienza con la Nazionale: un gol nel 2013 contro l'Islanda ed un errore nel 2017 contro la Lettonia. Inzaghi ha fatto capire che in realtà potrebbe non esistere un rigorista fisso ma è chiaro che il capitano possa essere sempre uno dei primi indiziati per questa responsabilità a maggior ragione vista la decisione con cui ha preso il pallone domenica sera. Superata quindi così la concorrenza di altri calciatori più esperti nella disciplina ed anche quella di Pulgar che nella scorsa stagione si era caricato volentieri sulle spalle l'onere dei piazzati alternandosi con Verdi ed aveva anche fallito un rigore nella sconfitta di Torino. Considerata la voglia matta del cileno di dimostrare il proprio valore, non deve essere stato facile lasciarlo in disparte. Dzemaili però oggi è il nuovo capitano e sicuramente interpreterà tale ruolo con fermezza e decisione, sfruttando quel carattere che gli ha sempre permesso di superare le difficoltà e conquistarsi stima e rispetto di tifosi e compagni. Facilmente allora anche la scelta del rigorista passerà sempre da lui. Inzaghi gli ha affidato le chiavi del Bologna e con esse quelle del proprio futuro.
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