I colchoneros, trascinati da un super Diego Costa, si aggiudicano la Supercoppa Europea contro i rivali del Real Madrid. Esordio amaro per Lopetegui sulla panchina dei blanços. Prova anonima di Bale, Varane disastroso

- di Calogero Destro -

Fine della maledizione. L'incantesimo europeo è stato spezzato a Tallinn e forse, adesso, potrà cominciare una nuova era. L'Atletico Madrid piega in rimonta i rivali del Real Madrid 4-2 e alza al cielo la terza Supercoppa Uefa della propria storia, consumando una vendetta sportiva attesa da quattro, lunghissimi anni. Le lacrime amare di Lisbona e Milano, per i colchoneros, fanno ormai parte del passato. Nella prima partita ufficiale senza Cristiano Ronaldo, i blanços vanno subito al tappeto: le copertine sono tutte per Diego Costa, trascinatore dei biancorossi con una doppietta e indiscusso man of the match. L'esordio di Lopetegui sulla panchina dei campioni d'Europa in carica è da dimenticare, anche se ci sarà tempo e modo per rifarsi. A sorridere è intanto la truppa di Diego Simeone, leone in gabbia per un'altra notte - a causa di una squalifica di quattro giornate - che conquista il settimo trofeo in sette stagioni sulla panchina dei materassai. La partita -  Pronti via e l'Atletico è già in vantaggio. Dopo 55", la sponda aerea di Griezmann trova l'inserimento di Diego Costa, che brucia d'astuzia Varane, fuori posizione, e fulmina un colpevole Navas con una botta potente sul primo palo. I colchoneros, schierati col consueto 4-4-2 (c'è il neo-arrivato Lemar sull'esterno destro) pressano alto, riuscendo a limitare efficacemente il giro palla in uscita di Ramos e soci. L'assenza in mezzo al campo di Modric - partito dalla panchina - si fa sentire. Il Real cresce poco a poco, sfruttando i duetti fra Marcelo - imprendibile quando si accentra - e Benzema, ma anche grazie alle giocate e alla classe sopraffina di Asensio ed Isco. Al 27' arriva il meritato pari dei blanços, col cross di Bale, dalla destra, che imbecca Benzema, perfetto nel bucare un non perfetto Oblak con l'incornata vincente. I campioni d'Europa terminano la prima frazione in crescendo, con Asensio che prima mette i brividi a Oblak con un destro a giro, di poco a lato, e poi spreca un'ottima ripartenza perdendo l'attimo giusto per battere a rete. Si rientra dunque negli spogliatoi della "Le Coq Arena" sull'1-1. Al 57' c'è un cambio cambio per parte: Modric, fra i più attesi, rileva Asensio, mentre Griezmann, molto al di sotto dei suoistandard, lascia spazio a Correa. Al 63' si rompe l'equilibrio: Juanfran tocca di mano su nella propri area e costringe Marciniak a concedere il penalty al Real. Dal dischetto, Sergio Ramos è glaciale, spiazzando Oblak e portando i blanços sul 2-1. L'Atletico accusa il colpo e sembra non avere più  la forza per reagire, correndo a vuoto sul buon palleggio del Real. Ma al 79', Diego Costa, servito da un caparbio Juanfran, anticipa ancora Varane e insacca a porta praticamente sguarnita. L'ultima occasione prima dei supplementari è per la squadra di Lopetegui, che a tempo ormai scaduto riparte in velocità e arriva a concludere con Marcelo, la cui sforbiciata avrebbe meritato maggior fortuna. Nel primo supplementare la truppa del Cholo entra in campo più convinta e determinata. Al 98', Ramos e Varane (il peggiore in campo) apparecchiano involontariamente per Thomas, che serve Saul Niguez, libero in mezzo all'area di colpire con un mancino al volo che non lascia scampo a Navas. Dopo il 3-2 incassato il Real sbanda vistosamente e i colchoneros ne approfittano per chiudere definitivamente i giochi con Koke, che al 104' infila il il pallone del 4-2 con un piattone preciso. Gli ultimi 15' scorrono via veloci, con capitan Godin a blindare l'area dell'Atletico Madrid e ad alzare, dopo il triplice fischio di Marciniak, la Supercoppa Europea sotto il cielo di Tallinn.  
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