Sinisa Mihajlovic, alla vigilia del match con l’Inter, lancia Lyanco titolare insieme a Federico Santander. Edera e Destro dentro a gara in corsoSinisa Mihajlovic alla vigilia della gara di San Siro con l’Inter e del suo ritorno sulla panchina del Bologna, presenta così la sfida: ”Mi dà fiducia che i ragazzi abbiano inteso il mio modo di vedere calcio. Si stanno impegnando. Ci vuole tempo ma è importante che ci provino, sbagliando ma senza perdere fiducia. Domani il risultato è importante ma a me interessa di più la prestazione. I ragazzi fisicamente stanno bene, manca solo un po’ d’intensità. Alleno in un modo mio, può piacere o meno, ma voglio intensità. L’Inter? Di certo non sta attraversando un buon momento. Ho giocato a San Siro, so com’è il pubblico: se riusciamo a fare le cose che abbiamo provato, possiamo metterli in difficoltà. Dipenderà da noi, anche se può sembrare strano dirlo. La gara di domani è un investimento per il futuro al di là il risultato. Come ripartire dopo il Frosinone? La sconfitta è pesante ma non dobbiamo farci condizionare dall’idea di partire già sconfitti. Dobbiamo fare quello che abbiamo provato con intensità e sono convinto che così ci salveremo. Sansone? Ha un affaticamento, non parte con noi. Anche Dzemaili non è disponibile anche se sta bene ma ha fatto un solo allenamento. Lyanco? Può giocare dall’inizio. L’abbiamo preso per giocare, è veloce, cattivo e ha personalità. Poi come tutti i difensori brasiliani fa qualche fesseria ma con Danilo possono sposarsi bene. Se Edera può giocare? Simone lo conosco bene e mi piace molto. Ha più gamba di Orsolini e più concreto. Poi vedremo chi giocherà. Quali sono le mie impressioni dopo questi primi giorni? Dopo cinque allenamenti ho sostanzialmente confermato le impressioni che avevo da fuori. Su un paio di elementi ho rivisto qualcosa, ma nulla di clamoroso. Le idee che mi ero fatto sono state confermate dal campo. Palacio? Quello che conta è il mio rapporto con lui, non quello che mi dicono altri. Oggi è il giocatore più in forma: è un bene ma anche un male: se uno a 36 anni è quello che sta meglio vuol dire che gli altri non stanno granché. Giocando centrale fa meno fatica e resta più lucido, però l’infortunio di Sansone mi obbliga a rivedere questa idea. Soddisfatto del mercato? Farlo a gennaio è difficile. A noi servono giocatori già pronti e che possono fare la differenza. Non prendo uno tanto per prenderlo. Per un allenatore che arriva a due giorni dalla fine del mercato è importante anche valutare la rosa a disposizione. Ho chiesto Lyanco ed Edera perché li conosco e so quello che ci possono dare. La società ha fatto quello che ha potuto. Le altre non si sono rinforzate più di noi. Se penso di poter salvare questo Bologna? Sono venuto qui perché sono convinto di potercela fare, altrimenti potevo stare a casa senza ansia. Sono 34 anni che non facevo vacanze estive e mi ha fatto molto strano. A giugno e dicembre ho rifiutato altre offerte in Italia perché volevo andare all’estero ma quando è arrivata l’offerta del Bologna non ho avuto dubbi. Ho pensato: ci vuole un miracolo, se ci riesco sarà una bella cosa. Dentro di me avevo la convinzione di accettare. Non lo so se basto io per salvare il Bologna ma sicuramente darò il massimo come daranno il massimo tutti i giocatori. Destro? Gli ho fatto rivedere gli allenamenti perché è stato uno dei migliori dopo il primo giorno un pò così. Deve continuare in questo modo per dare una mano sia a lui che alla squadra. Ballottaggio con Santander? Penso di farlo giocare ma devo valutare bene quanto minutaggio abbia nelle gambe. Non voglio correre il rischio di un cambio obbligato. In questo momento Santander sta meglio”.
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