Tenere Bologna al centro del dibattito nazionale per due vicende è già difficile, figuriamoci se gli argomenti - a nostro giudizio, chiaro - diventano tre. Garisenda e Città 30 sono sulla breccia da un po' di tempo, gli arbitri di calcio - rispetto alla ottima stagione che sta facendo il Bologna - potrebbero esserlo ma le lamentazioni su tante scelte vengono ancora giudicate a livello nazionale "invidia" della piccola verso le grandi. Le quali, detto tra parentesi, brontolano la loro parte. E che comunque sia sopravvissuta, in area petroniana, un po' della mentalità da Calimero calcistico, così in voga negli ultimi, pallidi 20 anni è pure vero. Se tutti ce l'avessero con noi, per dire, il VAR non avrebbe "disturbato" a San Siro il nullafacente Massa - esibizione più disastrosa non poteva comparire su un campo da gioco - per sussurrargli in un orecchio che "guarda, hanno trattenuto in area Kristiansen mentre stavi pisolando, e stasera manco è la prima volta". Massa è internazionale, dal 2014, e vabbé, una giornata storta può capitare, ma così è davvero tanto. Caviamoci subito un dente. Abbiamo scritto un mesetto fa che i rapporti tra Motta e Sartori sono formalmente buoni, ma non trionfali. Da quando poi il club ha avocato al capo dell'area tecnica il diritto di parola sulle scempiaggini arbitrali (ripetute e gravi, in questa stagione, poi la Juve, poi il Milan...insomma la solita nenia), Motta non parla di arbitri, ma di Sartori, e sottolinea che, se tace (cosa finora sempre avvenuta), gli va bene così (ridetto a San Siro). Voglio esporre un glossario alla tifoseria timorosa che gli elogi siano pochi, le polemiche troppe, e insomma la solita scipitissima minestra buonista in cui tanta parte degli appassionati si esibisce con voluttà. Far notare concetti espressi, i cosiddetti virgolettati, non è polemica. E' scattare delle fotografie. Poi Sartori, che ha la mia età, giustamente se ne strafrega. Abituato ai diuturni attacchi di Gasp, quelle di Motta gli paiono, credo, carezze di una nonna rompiballe. 

Thiago Motta
Thiago Motta (ph. Image Sport)

Capitolo Calciomercato Bologna: in arrivo un sostituto di Van Hooijdonk?

A proposito, il mercato. Sostanzialmente chiuso, a meno che lo statuario, immobile e inadatto Van Hooijdonk non trovi una collocazione, nel qual caso potrebbe arrivare un attaccante di complemento. A me la campagna acquisti Castro + Ilic è sembrata la riaffermazione plastica di una società che va per le sue, a prescindere da chi allena (e cercando comunque di prenderlo bravo, come il DT ha fatto con Thiago). A giugno può cambiare il trainer, come si  diceva un tempo, ma anche mutare qualche equilibrio interno. Vedremo, dipende da un finalmente attivo e presente Saputo. Non si può dire che la cifra spesa ora sia banale, per cui, considerata la modestissima entità del prestito di Bonifazi, si conta molto su un mercato estivo che avrà tre pivot (ZirkzeeFerguson e Calafiori) e qualche ufficiale di complemento (Lucumi, Posch, magari Skorupski o Karlsson, ma qui andiamo troppo in là con le previsioni). Cedere la metà di questi significherebbe "atalantizzarsi" un po'. Io concordo solo in parte, in piccola parte, ma, dato che lo fanno in tanti, va bene. Per forza.  Se Fabbian può essere un vice-Ferguson, non esisteva il vice ZZ. Ma ora c'é Santi Castro, preso per acclimatarsi e poi, ci si augura, esplodere. Quanto a Ilic, non so se è il prossimo Calafiori, so solo, a proposito di reazioni del tecnico italo-brasiliano, che ci ha raccontato con dovizia di particolari di come i test dicano che non è pronto. E' polemica? In caso, la fa lui, mica noi che lo riferiamo. E che sui giocatori si possa "lavorare" anche sul piano del palleggio lo dimostra un Aebischer clamorosamente migliorato nel trattamento di palla. Dopo tre gare un po' così, i rossoblù a San Siro hanno ripreso l'autorevolezza solita.

Joshua Zirkzee
La danza di Joshua Zirkzee dopo il gol al Milan (ph. Image Sport)

La danza di Zirkzee, l'entrata di Orsolini e il Milan

Un piacere per gli occhi e una goduria vedere la danza tribalcalcistica di Josh, come lo chiama il Mister, che rimanda a epoche passate e bellissime. Io non sono mai abituato a discutere la formazione di partenza (nello staff sono in 9 a soppesare tutti i particolari, io che ne so?) ma a chiedere cambi un po' più "stretti" - intendo come tempistica -, sì. Però se Orso entra in questo modo, per pochi minuti, come posso, in fondo, dar torto al grande allenatore che abbiamo? Che poi la sua grandezza sia fatta anche di incomprensibilità, ci sta. A me poi capire frega il giusto. Mi preme non fare il leccapiedi delle grandi. Questo sì. E a questo proposito piccole notazioni sul Milan. Non c'é un rigorista vero, i gol li fa un centrocampista (punte poco pervenute), Tonali mai sostituito, la difesa non mi pare inattaccabile e il punto più "da grande" è il pubblico. Il carattere di Thiago, la sua "antipatia", resta, in una città pettegola e superba la sua parte, sempre sullo sfondo. Sì, è secchione, permaloso, molto autoreferenziale: ma dovrebbe forse dar retta a giornalisti e tifosi? Ci accorgeremo dei suoi pregi soprattutto quando allenerà altrove. Temo capiti presto. Intanto si può ancora sognare un saucisson a Montpellier o una codorniz in Andalusia. L'unica cosa che non si può riavere è Cappioli con le sue cinture e i suoi gol in Coppa UEFA da lontano. Però lo inviterei in gita premio. 

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