Filippo Inzaghi, alla vigilia del match con la Fiorentina, parla del collettivo e dei singoli. Orsolini, Mattiello e Dijks si giocano una magliaAlla vigilia del match di domani al Dall’Ara contro la Fiorentina, Filippo Inzaghi parte dalla situazione generale della squadra “Per la prima volta avremo tutti. L’abbondanza mi permetterà di  fare delle scelte e di avere delle soluzioni a partita in corso. I nazionali stanno tutti molto bene. Qualche dubbio ce l’ho e me lo porterò fino a domani. Mi dispiacerà lasciare qualcuno fuori ma devo fare delle scelte. Mattiello? Lui e Dijks stanno abbastanza bene, peccato non averli avuti mai al 100 %. Sono entrambi completamente recuperati. Mattiello può giocare, forse ha l’incognita dei 90 minuti ma ha gamba quindi non credo sia un problema. I due centrocampi, 9 gol fatti dai viola zero dai rossoblù: la differenza tra le due squadre può ricondursi a tale dato? Questo è un processo di crescita che dobbiamo migliorare. Loro hanno centrocampisti più propensi al gol, lo hanno dimostrato ma noi dobbiamo mettere i nostri in condizione di farli. Io comunque sono molto fiducioso, domani penso di poter fare una grande partita. Affrontiamo una squadra tosta ma voglio finire la gara e sentirmi come successo come l’Atalanta. Nagy e Santander in gol in Nazionale. É un aspetto che può dare una carica particolare ad entrambi? Nagy è cresciuto molto in questi mesi e credo sia sotto gli occhi di tutti. Se lo merita. Anche Krejci, per esempio, è tornato in Nazionale dopo tanto tempo. Lui è un ragazzo che si applica mentre Santander si sta meritando questo momento positivo. Penso però anche a Calabresi e Orsolini titolare in Under 21 o a Svanberg convocato in Nazionale maggiore. Tutto ciò è un orgoglio per noi e la società. Il modulo è già deciso? No, non ho deciso. Parto dai giocatori, non dal modulo. Per me non cambia nulla se inizio col 3-5-2- o col 4-3-3 ma è chiaro che la presenza di Orsolini mi farà decidere in un modo anziché in un altro. La Fiorentina? É facile pensare ai loro punti forti. Voglio soffermarmi poco su di loro, ho grande rispetto per il loro allenatore è bravo e mi piace. Rispetto  la Fiorentina, ottima squadra, hanno un giocatore straordinario come Chiesa, ma noi siamo pronti per fare una grande gara e vincerla. Non voglio scuse, le chiacchiere le porta via il vento, noi dobbiamo far sì che giocare in casa nostra diventi difficile per tutti. Se fai delle grandi partite poi è più facile vincere. La classifica impone i tre punti: tu sei ottimista? Sono un realista, la nostra squadra è in crescita rispetto all’inizio campionato ma non siamo ancora continui: le partite contro il Sassuolo, l'Atalanta e in parte col Chievo, sono state delle prove importanti. Questo mi dà positività. La classifica la guardano tutti, sappiamo di dover lottare per salvezza. Anche l’anno scorso anno a Venezia in questo momento lottavo per non retrocedere e poi ho sfiorato la serie A. Sento fiducia, forse una fiducia immeritata per quello che ho fatto, ma ciò mi sprona a cercare di fare sempre meglio. Per cui mi auguro di tirarci fuori presto da questa classifica. Donsah? Devo essere molto sincero, il suo infortunio è stato molto complicato. In settimana ho visto sprazzi del Donsah ammirato in ritiro, non è ancora pronto per giocare in serie A ma gli va data tranquillità. In settimana ho visto dei progressi, presto sarà pronto. Dzemaili? Dzemaili è stato titolare in 10 delle 12 partite giocate, nelle altre due è subentrato. Lui non ha bisogno del mio conforto, così come Poli. Il capitano e il vice sono importanti per il gruppo. Non c’è nulla da nascondere, chiaro che quando ho lasciato fuori uno dei due una parola la spendi ma la loro importanza non dipende da quanto giocano, sono esperti e non hanno bisogno delle mie coccole come magari Orsolini, Svanberg e Calabresi, per citare i più giovani. Girare a 18? Non so neanche dove sia il 18. Oggi il mio obiettivo più grande è fare bene questa partita, vedere la competitività in allenamento. Stamattina per esempio abbiamo dovuto fare scarico perché i ragazzi andavano ad una velocità folle. La squadra ci tiene a fare bene, abbiamo avuto un po’ di sfortuna anche se ne parlo poco. Penso che tutto alla fine si equilibra e dobbiamo portare la fortuna dalla nostra parte. Per adesso purtroppo alla prima disattenzione ci puniscono e questo aspetto va migliorato. Calabresi terzino mi convince? Se domani giocassimo 4-3-3, Calabresi o Mbaye agirebbero a destra. Come mi trovo con Saputo? L’altro giorno mi chiedevano se sentivo pressione. La più grande pressione è la fiducia che mi lui mi dà. Mi auguro che domani sia orgoglioso di noi. Voglio fargli vedere che siamo sulla strada giusta. Le scelte alla lunga creano difficoltà? Io faccio scelte di campo, per me esistono 25 giocatori e sono tutti sullo stesso piano. Chi merita gioca, chi sta fuori non è che non lo meriti, ma vanno fatte delle scelte. Ad Orsolini per esempio bisogna fare i complimenti per come si pone, soprattutto nei confronti del gruppo. Orsolini per me  è come un titolare. Ci sono dei giocatori che sono i tuoi assi nella manica, ma ciò non vuol dire che starà sempre fuori. Penso che lui avesse bisogno di crescere sul piano fisico. Quando entra bene, spacca la partita. Se Orsolini può giocare al fianco di Santander? Secondo me vicino a Santander no, potrebbe essere un ripiego, ma in quel ruolo c’è Falcinelli che lo fa molto bene. Diego si allena sempre alla grande, è stato penalizzato dalla scelte ma ha la mia stima. Palacio? E’ un leader tecnico, adesso sta avendo continuità. Tuttavia ci sono altri come Da Costa, Dzemaili e Poli. Penso a Santurro per esempio: Antonio è un leader, arriva a Casteldebole alle 9 del mattino ed esce alle 8 di sera. Ciò fa capire che tipo di gruppo alleno”. 
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