Il presidente del Lecce Sticchi Damiani in esclusiva : "Serie A guadagnata senza alcun aiuto. Mai visto un entusiasmo del genere. Mercato? Abbiamo già..."Un grido echeggiante, un cuore che batte forte, una tifoseria focosa, una piazza storica, un club sano e pronto a tornare a far parte del migliore palcoscenico calcistico italiano: dopo sei lunghissimi anni di sofferenze nell’Inferno della Lega Pro e una sola, fulminea stagione nel Purgatorio della Serie B, l’Unione Sportiva Lecce ha spiccato definitivamente il volo più alto e affascinante verso il Paradiso della Serie A. Grazie alle diciannove vittorie, ai nove pareggi e alle otto sconfitte in grembo alla stagione 2018/2019, l’impetuosa onda giallorossa guidata da Fabio Liverani ha travolto l’imprevedibile, ostica terra cadetta per fondersi di diritto, lo scorso 11 maggio, con l’orizzonte calcistico più elevato dell’intera penisola italiana. La seconda promozione consecutiva della compagine salentina è stata plasmata, nelle sue fondamenta, da quattro fattori di encomiabile importanza: la forza dell’unione di un gruppo di uomini veri prima ancora che di calciatori; la saggezza e la preparazione di uno dei migliori tecnici nel panorama nazionale; la presenza di una società salda e ben organizzata, tanto giovane quanto equilibrata e giudiziosa nel proprio saper prendere decisioni; la sinfonia di una tifoseria passionale da sempre e per sempre legata alle radici dai colori del Sole e del cuore. A fare da collage ai tasselli del puzzle è il brillante lavoro di Saverio Sticchi Damiani, avvocato amministrativista e docente universitario salentino, presidente dell’U.S. Lecce dal 9 novembre 2015. Il numero uno giallorosso, dopo aver reso realtà il sogno chiamato Serie A, ha sottolineato in esclusiva i segreti dell’alchimia del club, descrivendone i piccoli-grandi vissuti nel torneo cadetto ed evidenziandone i piani futuri indispensabili per competere in quello che è un campionato più difficile ma, nel contempo, ancor più stimolante. Dalle complicazioni della B ai meriti di una promozione sudata e meritata, dalla programmazione del mercato alle virtù di un allenatore destinato a un futuro da protagonista, passando attraverso i ringraziamenti ad una tifoseria sempre più numerosa e riconoscente: Saverio Sticchi Damiani e il suo Lecce sono pronti a stupire ancora.Una favola con la vocale finale maiuscola è diventata realtà. Com’è stato questo rapido trascorso in B e quali sono state le difficoltà di questo torneo? Sicuramente è stato un campionato di Serie B bello, avvincente, difficilissimo perché a diciannove squadre è stato tutto più complicato: è stato più complicato salvarsi, è stato più arduo vincere. Noi siamo riusciti ad ottenere questo incredibile risultato sul campo, guadagnandoci tutto da soli e nessuno ci ha regalato niente”. Palermo in C e playout cancellati. Qual è la sua idea sulle falle che hanno scosso la serie cadetta? Francamente nelle vicende che non attengono al campo e al Lecce non voglio entrare. Posso però affermare che dal Lecce è stato chiesto in tempi non sospetti che le decisioni venissero prese il prima possibile e non con degli strascichi inutili che tuttora rischiano di far perdere credibilità al torneo. Questa è stata la nostra posizione in generale. Non entro in merito delle specifiche situazioni del Palermo e dei playout perché non è il caso. La nostra posizione è sempre stata quella di fare presto perché se si fosse arrivato troppo tardi sarebbe diventata un’appendice extra calcistica in grado di far perdere credito ad un torneo bellissimo”. Tornando alla splendida annata del Lecce, la promozione in A è direttamente proporzionale all’alchimia creata già lo scorso anno con la tifoseria salentina. Riportare la gente allo stadio è un obiettivo raggiunto? E’ stata davvero una favola questa stagione vissuta insieme ai nostri tifosi in una piazza che oggi mostra di avere un entusiasmo che io raramente ricordo anche nei momenti migliori del passato. Tante nuove generazioni si sono avvicinate al calcio e con loro anche i genitori e intere famiglie: penso che questo sia un obiettivo davvero raggiunto”. Volgendo il film a ritroso, c’è qualche aneddoto che, nel particolare, ha unito ancor più dirigenza, squadra e allenatore? Di aneddoti ne avrei tantissimi, perché nei ritiri e nella quotidianità delle giornate trascorse insieme ci sono tantissimi episodi che hanno aiutato a cementare questo gruppo con la stessa dirigenza.  Penso che sia giusto tenere per noi gli episodi che fanno parte del vissuto di un campionato, dello spogliatoio e dei ritiri. Mi sento, tuttavia, di affermare che quella vissuta è stata un’esperienza umana meravigliosa con questi ragazzi”. La Serie A non è più un probabile futuro, ma è il presente. Come ci si approccia alla massima serie calcistica italiana dopo aver reso realtà quella che a molti, a inizio stagione, sarebbe sembrata una semplice favola? Guardando al campionato che ci apprestiamo a disputare, noi siamo una neopromossa e addirittura veniamo dalla Serie C e quindi sicuramente ci sarà uno scotto importantissimo da ‘pagare’, perché il salto che abbiamo fatto in due anni è stato clamoroso. Cercheremo di farci trovare meno impreparati possibile ma sappiamo che il salto dalla C alla A è triplo e non doppio. Pertanto dovremo avere tutti un approccio consapevole, molto sereno e realista che non sarà per niente facile e alla prima difficoltà dovremo essere uniti perché di scogli ce ne saranno tanti”.In questi ultimi anni, a colpire è stata la grande organizzazione del vostro club. Ci si appresta ad entrare nella sessione estiva del calciomercato. Avete già le idee chiare sui possibili innesti? E quale sarà il vostro budget in ottica mercato? Sul mercato ha delega piena Meluso, che chiaramente fa le sue scelte confrontandosi con l’allenatore Liverani. So che stanno già facendo un primo screening sia di progetto che di nomi e poi - come siamo abituati a fare - tra poco saranno aggiornati dalla proprietà per avere un indirizzo condiviso nell’ambito del budget che verrà dato a disposizione”. A proposito di Liverani, Walter Sabatini, a inizio stagione, ci aveva visto lungo (“Penso che con Liverani ci siano le condizioni per creare un laboratorio permanente capace di riportare il Lecce sui palcoscenici di A”). Qual è il merito più grande del vostro allenatore? Ho speso per Liverani parole importanti: lui è stato un grande artefice di questo traguardo raggiunto, è un predestinato, una persona con tutte le caratteristiche utili per fare una carriera importante. Adesso ha l’opportunità di misurarsi a un livello ancora più difficile e sono convinto del fatto che il mister sia destinato a stupire ancora sia col nostro Lecce, sia un domani quando intraprenderà una strada diversa. Spero che già nella prossima stagione riesca a sorprendere tutti, perché penso che il prossimo anno possa essere il trampolino di lancio verso le piazze importanti nelle quali Fabio è destinato ad arrivare”. Teme che un giorno qualcuno possa portarvi via Liverani da Lecce? Ha un contratto triennale e stiamo ragionando e pianificando tutto con lui, non c’è motivo di pensare che non sia così. Poi sappiamo anche che nel calcio tutto si evolve e in fretta, ma confidiamo in un futuro prossimo con Liverani. Personalmente sono fiducioso, ha un contratto e verrà rispettato.Tra tutti gli stadi di A, qual è l’impianto sportivo di sua preferenza? Lo stadio più bello sarà quello in cui noi andremo a fare punti fuori casa, qualunque esso sia mi sembrerà il più bello nel momento in cui avremo fatto risultato.
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