Il riassunto del match tra Bologna e Lazio. I rossoblu si fanno riprendere due volte da Immobile. Un rosso a testa. Correa sbaglia il penalty nel finaleRialzare la testa: è questo il dictat del Bologna di Sinisa Mihajlovic, che, dopo i passi falsi messi a referto consecutivamente contro Roma, Genoa e Udinese nelle ultime tre di campionato, è chiamato a ritrovare la vittoria perduta al cospetto della Lazio di Simone Inzaghi, settima alla luce dei 10 punti totalizzati sin qui. I rossoblu devono rialzare la china, lo devono a se stessi - alla luce di una graduatoria che li imprigiona solo al 13° posto in A -, lo devono ai tifosi accorsi numerosi in concomitanza dei 110 anni del club, lo devono al proprio allenatore, tornato in panchina appositamente per sostenere da vicino la propria squadra davanti al calore dei sostenitori felsinei e alla riconoscenza dei supporter biancocelesti. Davanti al 3-5-2 di fabbrica di Simone Inzaghi, il Bologna si dispone con il 4-2-3-1 classico nei numeri ma non in tutte le pedine che lo compongono: al centro della difesa, accanto al titolarissimo Bani, torna Danilo, mentre Tomiyasu e Krejci sono confermati come coppia di terzini di affidamento a sostegno di una manovra organizzata al centrocampo da Medel e Poli; sulla trequarti, Soriano e Orsolini affiancano Svanberg, chiamato in causa dal 1’ al posto del deludente Soriano dell’ultimo periodo; Palacio viene scelto come unico terminale offensivo per la velocità e la duttilità che possono costituire una spina nel fianco nella retroguardia biancoceleste. Non è un caso che, davanti all’atmosfera infuocata del Dall’Ara, il Bologna parta forte. Se al 2’ Svanberg manca di testa l’appuntamento col gol sul bel cross dalla sinistra di Palacio, all’ 8’ è l’attaccante argentino a impegnare Strakosha con un sinistro rasoterra velenoso. Il portiere laziale para in due tempi. Il pressing alto del Bologna annichilisce la costruzione da dietro dei ragazzi di Inzaghi, generando un ritmo altissimo in un match condensato solo al 17’ da un primo lampo biancoceleste. A firmarlo è Leiva, che di destro spara altissimo dai 25 metri dopo un bel dialogo tra Immobile e Correa sul lato sinistro del campo. Se al 20’ Luiz Felipe sblocca le ammonizioni dell’incontro per un intervento in ritardo ai danni di Palacio, un minuto più tardi il Bologna trova il meritato pareggio con un gran gol di testa di Krejci, bravissimo nell’incornare di testa alle spalle di Strakosha sul cross perfetto di Orsolini, professore di finte e dribbling da manuale, sulla destra, davanti all’alunno Lulic. La Lazio non ci sta e al 24’ ristabilisce la parità con Ciro Immobile, chirurgico nel battere Skorupski con un rasoterra destro sul primo palo dopo una galoppata solitaria e fortunosa, sulla sinistra, di Lulic. Al 27’, Krejci atterra pericolosamente Marusic finendo sul taccuino dell’arbitro Orsato. Mihajlovic, dalla panchina, incoraggia i suoi a non perdere di vista l’obiettivo e il Bologna, puntualmente, esegue i comandi del proprio allenatore: al 30’, infatti, Palacio realizza il primo gol stagionale al Dall’Ara, ribattendo alle spalle di Strakosha il pallone calciato poco prima da Svanberg e finito sul palo. La dimora rossoblu è una bolgia e al 39’ i felsinei potrebbero portare a 3 le loro marcature se solo Sansone non si facesse ipnotizzare da Strakosha a pochi metri dalla porta biancoceleste e se il consecutivo destro di Poli non mancasse l’incrocio per questione di centimetri. Gol sbagliato-gol subito! La più classica delle leggi del calcio non fa sconti ai padroni di casa, che sulla ripartenza offensiva degli avversari, possono solo apprezzare la triangolazione da manuale disegnata da Immobile e Luis Alberto; il numero 17 laziale è un fulmine nel prendere il tempo agli avversari sul passaggio di ritorno del compagno e pennella un sinistro a incrociare su cui Skorupski non può nulla: il 2-2 è l’ultimo atto di un primo tempo bellissimo tra due team che si affrontano a viso aperto come due pugili insaziabili davanti alla cornice infuocata degli spalti.La seconda frazione di gara si apre sullo stesso copione di quella iniziale, con Svanberg che al 47’ fa esplodere un tiro dai 30 metri tanto forte quanto distante dalla porta difesa da Strakosha. L’aggressività del Bologna fa perdere il senno a Lucas Leiva, colpevole di farsi prima ammonire e poi espellere in soli otto giri d’orologio a causa di due interventi scorretti nei confronti di Orsolini e Svanberg. Inzaghi ricorre ai ripari richiamando in panchina Immobile e Luiz Felipe e spedendo in campo Parolo e Bastos. La bellezza dei primi 47 minuti lascia il posto alla fallosità dei due team e ai numerosi fischi arbitrali di Orsato, che se al 63’ ammonisce in un colpo solo Sansone e Danilo, al 70’, dopo un check al Var, trasforma il giallo mostrato a Medel in un rosso doveroso in seguito all’atterramento di Correa da parte del cileno, vestito dei panni di ultimo uomo. Mihajlovic sostituisce l’ottimo Svanberg con Schouten e il Bologna rischia di passare nuovamente in vantaggio al 74’ sull’asse Krejci-Orsolini, con quest’ultimo che non riesce a deviare in rete il diagonale del ceco per questione di centimetri. Mentre Bani e Lulic allungano la lista degli ammoniti da Orsato, la Lazio cresce e al 77’ si rende pericolosissima con Luis Alberto, il cui destro a giro trova l’ottima risposta di Skorupski in angolo. I due allenatori inseriscono le ultime forze fresche spedendo sul terreno di gioco Jony e Skov Olsen rispettivamente al posto di Lulic e Orsolini. Dopo i gol mancati clamorosamente da Correa e Palacio, Mihajlovic opta per l’ingresso di Santander al posto di Sansone, ma all’86’ rischia di essere tradito dal generoso Palacio, reo di atterrare Acerbi nella propria area di rigore e di costringere Orsato a fischiare il penalty per la Lazio. Dal dischetto, però, Correa calcia un bolide che si schianta sulla traversa e si perde sul fondo, trasformando la paura dei tifosi bolognesi in frastornanti urla di felicità. Il giallo ‘conquistato’ da Palacio e la potenziale palla-gol di Skov Olsen - che di testa indirizza tra le braccia di Strakosha al 92’ da ottima posizione - sono le ultime due scene di una pellicola bellissima che rimanda l’obiettivo vittoria alla prossima per il Bologna e che regala alla Lazio un ulteriore balzo in classifica e l’aggancio alla Fiorentina.
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