Luis Alberto e Correa piegano il Bologna e regalano alla Lazio il primato in A. Biancocelesti cinici, felsinei troppo fallosi e poco incisiviLa prima delle cinque gare superstiti della 26^ giornata di A pone l’una di fronte all’altro, allo Stadio Olimpico di Roma, la Lazio di Simone Inzaghi e il Bologna di Sinisa Mihajlovic. I biancocelesti, con una quarta vittoria consecutiva di un filotto da paura, conquisterebbero il primato della classifica ai danni della Juventus. Il Bologna, dall’altra parte, decimo in graduatoria, vuole tornare al bottino pieno dopo il pareggio agguantato in extremis con l’Udinese nell’ultima gara disputata al Dall’Ara. Per abbattere le ali del 3-5-2 di Inzaghi, Mihajlovic si affida al 4-2-3-1 composto da Tomiyasu, Danilo, Bani e Denswil a protezione di Skorupski, Schouten e Poli in mediana, Orsolini, Soriano e Barrow alle spalle dell’unica punta Palacio. L’arbitro Abisso dà avvio al match, dominato sin dai primi minuti dalle Aquile. Al 2’, la tela da playstation tessuta da Luis Alberto e Immobile premia il movimento di Correa, il quale salta netto in area il proprio marcatore prima di sollecitare l’incredulità dell’intero stadio colpendo a botta sicura ma spedendo fuori di un nulla la sfera. Tre minuti più tardi, Luis Alberto, su punizione, dà solo l’illusione ottica del gol ai supporter della curva più distante. Neanche il tempo di rifiatare un attimo che i padroni di casa si rendono pericolosissimi ancora una volta col proprio numero 10; Bani devia come può in corner. Al 12’, il monologo biancoceleste trova in Immobile un nuovo protagonista di gol sbagliati: il capocannoniere della Serie A si divora clamorosamente il vantaggio strozzando malamente il destro a incrociare dopo il preciso movimento ad allungare premiato dal consueto assist di Luis Alberto.  Passano soli quattro giri d’orologio e Skorupski deve impegnarsi e non poco per frapporsi tra Correa e il gol a seguito di una vertiginosa azione in verticale degli avversari: il portiere polacco battezza bene il tempo dell’uscita e sventa la minaccia in angolo. Le prove generali dell’1-0 da parte della Lazio, però, non possono durare a lungo: al 18’, infatti, Luis Alberto, grazie alla dormita di Schouten, ha tutto il tempo per controllare l’assist di Immobile, mirare e battere Skorupski da ottima posizione. L’atmosfera già magica dell’Olimpico si trasforma in un boato assordante davanti alla gioia incontenibile di Simone Inzaghi. Il Bologna impiega ben 21 minuti per rendersi pericoloso con Soriano, che, sulla sponda aerea di Palacio, potrebbe firmare il pari se solo non centrasse in pieno Strakosha da poco più di due metri di distanza da quest’ultimo. Sulla controffensiva, le Aquile volano ben più veloci del rientro dei rivali; a beneficiarne è il Tucu, capace di sorprendere Skorupski anche grazie alla deviazione sfortunata di Danilo: al 22’, è 2-0 Lazio. L’ultima interruzione rossoblu al dominio dei ragazzi di Inzaghi passa dal sinistro di Orsolini, che a giro non trova il bersaglio grosso per questione di millimetri. Le ammonizioni di Bani e Schouten (entrambi diffidati) in soli 7 minuti di gioco macchiano di giallo la prova infelice dei primi 45 minuti di gioco degli emiliani. Nella ripresa, il possesso palla dei padroni di casa viene spesso tradito da errori banali e di deconcentrazione che lasciano campo al Bologna. Al 52’, Denswil trasforma l’angolo battuto da Barrow nel 2-1. L’arbitro, però, richiamato al Var, corregge la prima decisione e punisce il tocco di mani del difensore rossoblu con un fallo favore della Lazio. Dall’altra parte, al 56’, Milinkovic sale in cielo per deviare di testa il corner in favore dei suoi: palla fuori. Al taccuino degli ammoniti dal direttore di gara partecipa si aggiunge Danilo. Tra il 58’ e il 60’, gli allenatori optano per le prime sostituzioni dell’incontro: se, per i felsinei, Schouten e Orsolini lasciano il posto a Sansone e Santander, Parolo, per i biancocelesti, subentra all’applauditissimo Luis Alberto. Due minuti più tardi, Immobile può chiudere definitivamente il match: dopo un’azione personale a lasciare sul posto Bani, l’attaccante della Nazionale sceglie lo scavetto trafiggere Skorupski; la direzione della sfera assume una traiettoria troppo esterna per poter entrare in rete. Al 67’, Tomiyasu si vede annullare il 2-1 da Abisso per via del precedente fuorigioco influente di Palacio sul traversone dalla trequarti di Poli. Skov Olsen, Cataldi e Caicedo subentrano, tra il 71’ e l’84’, rispettivamente a Danilo, Correa e Immobile, mentre Santander e Radu impiegano gli ultimi quindici minuti di gioco macchiare di giallo la propria condotta in campo. Il triplice fischio di Abisso consegna alla Lazio le chiavi di una vittoria importantissima e del conseguente, meritatissimo primo posto in classifica. Il Bologna si arrende alla forza degli avversari mettendo a referto la seconda sconfitta nelle ultime tre partite disputate.
Serie A, 38^ giornata: la presentazione dei match di campionato
Le pagelle di Lazio-Bologna: Tomiyasu generoso, male Danilo

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