Dopo aver conquistato il 4° posto, il Milan deve confermarsi nella trasferta di Udine. Gattuso: "Servirà una partita vera. Non dobbiamo mollare nulla"Non c’è delizia annessa a una croce, in casa Milan, in una stagione appena tornata ad essere luminosa grazie alla tanto sofferta quanto voluta conquista della zona Champions. Quando il Diavolo fa il diavolo, infatti, risollevandosi dopo la brutta sconfitta con l’Inter e piegano prima la Samp e poi il Genoa, ecco che il nemico numero uno incalza, dritto, sulle spalle di Gennaro Gattuso: le croci degli infortuni. Al rientro ormai prossimo di Andrea Conti dopo il lungo stop, si contrappongono, infatti, le condizioni di Lucas Biglia, Giacomo Bonaventura, Hakan Calhanoglu, Mattia Caldara e Davide Calabria. Se l’esterno offensivo ex-Leverkusen, il centrocampista classe ’89 e il terzino italiano potranno recuperare dai rispettivi dolori alla caviglia con qualche giorno di riposo in più, il difensore centrale classe ’94 è costretto a rimandare l’appuntamento con i campi di A al 2019. Ma ciò che fa ancor più spavento, in casa rossonera, è la sventura da cui è stato travolto Biglia durante l’allenamento di rifinitura precedente la sfida contro il Genoa. Il responso medico di ieri, per quanto riguarda l’ex-Lazio, è impietoso: lesione del muscolo gemello mediale del polpaccio destro. Prognosi che, tradotta in termini di tempistica di recupero, equivale a un minimo di sei settimane e un massimo di otto. Una vera e propria batosta per chi, sinora, è stato il giocatore simbolo della scalata del Milan sino al quarto posto grazie a una continuità di prestazioni di livello e ad una generosità che lo hanno reso il primo giocatore in rosa ad organizzare con maestria le azioni d’attacco e a recuperare con fame la sfera nelle operazioni di lettura difensiva. Il compito di sostituire il compagno di reparto spetta, allora, a Tiémoué Bakayoko: già dalla gara di domani contro l’Udinese, infatti, il francese sarà chiamato a scrollarsi di dosso i dolorosi errori commessi nelle prime uscite in rossonero e gli ancor più brutti fischi incassati a San Siro dai propri supporter nell’ultimo match disputato contro il Genoa. La nota positiva è che il gigante in prestito dal Chelsea non sarà solo nel difficile incarico di non far rimpiangere Biglia nella zona nevralgica del campo. La notizia, infatti, è il richiamo in prima squadra di Riccardo Montolivo da parte dell’allenatore dei meneghini, consapevole di non avere alternative in un reparto fondamentale per la propria squadra. “Su di lui ci sono state chiacchiere da bar. Non è mai stato fuori rosa, s’è sempre allenato con noi. Le scelte le faccio io, con noi mai nessun problema. Se si allena come dico io, non chiudo la porta a nessuno”, puntualizza in conferenza stampa Gattuso circa il possibile futuro impiego dell’ex-capitano rossonero, aggiungendo anche belle parole per Andrea Bertolacci, voluto in rosa dallo stesso tecnico calabrese in estate e definito uomo “affidabile” e impeccabile nell’impegno, nonostante lo spazio garantitogli sinora sia sicuramente pochissimo. E allora sotto con l’Udinese, perché la conquista del quarto posto in classifica deve essere il punto di partenza per le successive conferme da parte dell’intero mondo Milan. “Non dobbiamo trovare alibi per le assenze, servirà una partita vera contro una squadra che sa aggredire - ammette il condottiero di Corigliano Calabro - L’Udinese è una squadra fisica che attacca bene la profondità, dovremo duellare anche sulle seconde palle, può metterci in difficoltà. Abbiamo fatto tanto per raggiungere la zona Champions e ora vogliamo restarci. Senza sorrisi, è il momento di battere il ferro e di non mollare una virgola. Oggi nel pre-partita non ho visto abbastanza cattiveria, domani voglio un altro atteggiamento. La preoccupazione in vista dei prossimi impegni contro Betis e Juventus sono i giocatori infortunati, ma mi piacciono lo spirito, il carattere del gruppo e la sua voglia di mettersi a disposizione”. Se l’infermeria piange, Gattuso non molla, anzi è il primo a caricare i suoi. Dare continuità a quanto di buono fatto nelle ultime due partite giocate e farlo per la prima volta in un campo diverso da San Siro dopo circa un mese di gare casalinghe sono i due obiettivi primari di società e tecnico. Toccherà alla rosa, domani sera, rispondere ai suddetti comandamenti contro il team di Julio Velázquez, sedicesimo in graduatoria e reduce da quattro k.o. e un pareggio negli ultimi cinque incontri stagionali. I precedenti sorridono ai friulani, i quali hanno battuto il Milan due volte negli ultimi due anni e pareggiato in altrettante occasioni. Solo uno, invece, è il successo dei meneghini, datato 17 settembre 2017 (quando la doppietta di Kalinic portò in trionfo i propri compagni all’interno delle mura di San Siro). Motivo in più per far bene per Gattuso e i suoi “cani arrabbiati”.
Calciomercato Bologna, due difensori sul taccuino di Sabatini
Torino, con la Samp la vittoria manca dal '93: confermati gli undici di Firenze

💬 Commenti