In casa Milan urge recuperare punti in classifica. Passare l'esame Empoli a pieni voti è il primo obiettivo di Gattuso. Higuain in forte dubbio, pronto CutroneIl campionato incalza, la fame è tanta, il piatto piange. Situazione non delle migliori in casa Milan, specie se si considera che il tempo, quello per far punti pesanti, stringe. Non è un caso che anche il direttore generale dell'area tecnico-sportiva del Diavolo, dopo il deludente 2-2 casalingo contro l'Atalanta, abbia ricordato che tutti, in un club, hanno bisogno di portare a casa dei risultati per continuare a far parte del progetto. Un avvertimento per Gattuso, secondo molti, quello del dirigente rossonero; parole per strigliare l'intero ambiente, secondo altri. Il problema per tutti, è, tuttavia, uno ed uno solo: la vittoria perduta. Già, perchè analizzando e smembrando i 5 punti in classifica ottenuti dal Milan da agosto ad oggi si ottengono una sconfitta, un successo e due pareggi. Troppo poco, numericamente parlando, per chi vuole tornare nei primi quattro della classifica e riconquistare la qualificazione in Champions League. Ecco che la sfida del Castellani contro l'Empoli diventa una tappa fondamentale per il cammino dei rossoneri, chiamati, in questo momento, a battere gli avversari più che a mostrare un bel gioco. E' questo quello che sta cercando di trasmettere ai suoi Rino Gattuso, il quale, in conferenza stampa, ci tiene a sottolineare che "la rabbia bisogna metterla da parte, perchè bisogna avere tranquillità, parlare poco e lavorare tanto, capire cosa il Milan non stia facendo bene e continuare a credere nella propria forza, tutti insieme, senza mostrare facce buie e sguardi mesti". Il ruolo del tecnico, pertanto, diventa fondamentale: "trasmettere grande tranquillità e correggere quello che oggi non fa giocare bene la squadra per 90' ". La ricetta, tanto per ribadirlo ancora una volta è una: "essere più concreti e meno belli, vincere". A cominciare da domani sera, al Castellani, dove davanti a sé il Milan troverà un'Empoli affamata, reduce da due sconfitte consecutive in campionato e pronta a far di tutto pur di esultare, al triplice fischio finale, assieme ai propri tifosi. I precedenti parlano chiaro e sono tutti a favore del Diavolo: 6 vittorie e 6 pareggi. Un dato incoraggiante e nel contempo preoccupante per gli uomini di Gattuso, dato che nel calcio tutti i tabù sono fatti per essere sfatati, prima o poi. L'ultima sfida in Serie A tra Empoli e Milan vide i rossoneri demolire gli avversari 1-4. Ciò nonostante, l'obbligo del Milan è quello di guardare ad un presente fatto di due pareggi consecutivi - con Cagliari e Atalanta - e di un dubbio da sciogliere quanto prima, ossia la presenza o meno dal primo minuto, al Castellani, di Gonzalo Higuain. Il Pipita, infatti, elemento indispensabile per Gattuso e co., ha un problemino fisico al flessore e molto probabilmente non sarà tra i disponibili domani sera. "Domani lo valuteremo, lo abbiamo lasciato tranquillo apposta in questi due giorni", ammette Rino in conferenza stampa, valorizzando, al contempo, le qualità di Bonaventura: "Jack è un giocatore che se avesse un cognome brasiliano forse avrebbe più valore. Ha tecnica, è una mezz'ala che attacca lo spazio, ha grande tecnica e ha il gioco dentro, sa come posizionarsi e come gestire la palla e ha grandi capacità di inserimento, è indispensabile per noi". Ripartire, allora, da chi c'è e dalle cose da correggere è il dictat dell'allenatore rossonero, perchè il ritorno al gol contro l'Atalanta (dopo un'astinenza casalinga di ben quattro anni) e il bel gioco mostrato sono elementi che non bastano più a questo Milan, specie quando "in 25 minuti si subiscono ben 6 tiri in porta e 2 gol", specie quando al momento di un gol incassato "la luce si spegne" e si perdono le proprie convinzioni, specie quando "si corre tanto ma si corre male dopo un un vantaggio avversario", e ancora quando si gira a vuoto in campo aperto, "si conquistano pochissime seconde palle" e si deve riprendere in mano una partita. Il Diavolo, per tornare grande, non può mostrare una doppia faccia. L'Empoli è l'esame giusto per dimostrarlo.
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