Il riassunto del match tra Milan e Cagliari. Gattuso riconquista il quarto posto con Paquetà (primo gol in rossonero) e Piatek. Donnarumma superNella 23^ giornata il Milan di Gennaro Gattuso è chiamato a portare a casa un bottino pieno per riconquistare un quarto posto oramai diventato ambitissimo nella massima serie calcistica italiana: Atalanta, Roma e Lazio, infatti, grazie alle rispettive vittorie contro Spal, Chievo ed Empoli, si sono portate a quota 38 punti in graduatoria, superando i rossoneri, fermi a 36 lunghezze messe a referto sinora. A San Siro, davanti a un pubblico a dir poco infuocato, il team di Gennaro Gattuso ospita il Cagliari di Rolando Maran, reduce da tre sconfitte e un pareggio nelle ultime quattro gare disputate in A. Il tecnico dei meneghini sa di avere un’occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata a pieno, e allora sotto con gli undici titolarissimi, schierati nel consueto 4-3-3: Donnarumma, alla centocinquantesima presenza con la maglia del Milan, sarà protetto dall’esperienza di Rodriguez, Romagnoli, Musacchio e Calabria; Paquetà, Bakayoko e Kessié saranno gli attori di un centrocampo fatto di qualità e quantità, mentre l’attacco rossonero è affidato al trio Calhanoglu-Piatek-Suso. Dopo otto minuti di studio dell’avversario, sono i padroni di casa a rendersi pericolosi con il proprio numero 10, il quale, servito splendidamente dall’ottima sventagliata dalla sinistra di Suso, è bravo ad accentrarsi e concludere di destro verso il primo palo; Cragno, però, è attento a deviare in angolo. Al secondo affondo il Milan passa in vantaggio meritatamente, seppur con non poca fortuna: dopo un’azione avvolgente da sinistra a destra e viceversa, infatti, Suso spara un sinistro forte e teso verso la porta rossoblu. Cragno risponde in un primo tempo presente, ma la sua respinta corta viene schizzata in rete dalla deviazione infelice di Ceppitelli. Il Cagliari sbanda vertiginosamente davanti ai continui cambi di fascia del Diavolo e quest’ultimo non esita a dare il colpo di grazia già al 22’, quando Lucas Paquetà ottimizza al massimo un gran cross di Calabria con un inserimento fulmineo sul secondo palo e un successivo sinistro al volo che non lascia scampo all’estremo difensore avversario. Il brasiliano si sblocca in Serie A e la dedica non può che essere rivolta alle vittime del rogo che ha sconvolto, in settimana, il Flamengo e tutto il mondo del calcio. Al 25’ addirittura il Milan potrebbe portarsi sul 3-0 con Piatek: il bomber polacco, tutto solo davanti a Cragno, può chiudere definitivamente i conti, ma il portiere toscano non ci sta e si rivela perfetto nella scelta del tempo d’uscita utile a neutralizzare il pallonetto dell’attaccante ex-Genoa. Il monologo rossonero viene interrotto, al 27’, dal tentativo offensivo di João Pedro ben letto e sventato da un attentissimo Donnarumma. Nel quarto d’ora finale del primo tempo, il Diavolo abbassa le fiamme dell’Inferno lasciando qualche metro in più all’avanzata sarda senza correre, tuttavia, particolari e compromettenti rischi per le sorti di un match ad un’unica direzione. Nella ripresa il copione non sembra cambiare ed è il Milan a creare la prima palla-gol: al 50’, infatti, la galoppata di Kessié sul lato sinistro del campo viene condita da un perfetto scarico sulla tre quarti per Piatek; il polacco non ci pensa due volte a controllare e concludere verso la porta avversaria ma il risultato non è dei migliori. Al 60’ il Cagliari potrebbe riaprire la partita con João Pedro, pregevole nel coordinarsi sul cross dalla sinistra di Pellegrini e nel calciare al volo di sinistro verso la porta difesa ancora una volta alla grandissima da uno strepitoso Donnarumma. Il portierone azzurro è un fulmine a rialzarsi e disturbare il secondo tentativo a botta sicura dell’attaccante brasiliano, fermato a sua volta dalla traversa. E allora ecco verificarsi la regola del gol sbagliato-gol subito: dopo un’azione rocambolesca, infatti, al 62’ la palla calciata da Calhanoglu e deviata da Cragno arriva sul destro di Piatek, il quale è praticamente una sentenza, in area di rigore, nell’andare a segno con la consueta freddezza. Al polacco basta un colpo da biliardo per portare a 3 i gol di vantaggio dei suoi e scatenare l’ormai famoso coro personalizzato di San Siro. Con la vittoria ormai in tasca, Gattuso decide di provvedere a una doppia sostituzione: fuori Piatek e Calabria, dentro Cutrone e Conti. Maran, dall’altra parte, risponde mandando in campo Deiola al posto di Padoin. L’andamento della gara non cambia, anzi rischia di consolidarsi ancor di più: al 70’ Cragno deve superarsi per respingere il destro centrale ravvicinato di Calhanoglu e una manciata di secondi dopo sono Kessié e Cutrone a sfiorare il poker rossonero. Gattuso decide che è il turno di Borini, chiamato a sostituire il redivivo Calhanoglu. A nulla servono, per il Cagliari, le ulteriori entrate sul terreno di gioco di Despodov e Bradaric al posto di Ionita e João Pedro. I sardi sono letteralmente spariti dalla Scala del calcio, e ad avvalorare il suddetto dato di fatto è Ceppitelli, autore di un assist da top five horror a Suso; lo spagnolo, tuttavia, solo davanti a Cragno apre troppo il sinistro e si divora clamorosamente il 4-0 nell’incredulità di Gattuso e di tutti i supporter rossoneri. Il triplice fischio di La Penna sancisce la conquista di una vittoria importantissima per il Milan, che ritorna meritatamente al quarto posto in classifica, in attesa del delicatissimo scontro diretto di sabato prossimo contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Il Cagliari resta ancorato alla sedicesima posizione in graduatoria e incassa la quarta sconfitta nelle ultime cinque gare disputate.
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