Il Torino alle 15 affronterà il Crotone che viene dalla sconfitta nello scontro-salvezza contro la Spal ed è in cerca di punti pesanti per la salvezza. Le squadre dovrebbero giocare a specchio, entrambe con il 4-3-3. Burdisso out e Rincon quasi, dentro Moretti e Acquah.

-di Alberto Gervasi-

Succede tutte le volte che si vota, e tutte quelle in cui si gioca. La curiosità del risultato di chi oggi si recherà alle urne sarà la stessa di qualsiasi tifoso granata allo stadio, per capire di che pasta è fatto questo Torino. I primi cinque risultati con Mazzarri in panchina hanno fatto pensare che la squadra potesse veramente fare grandissime cose, vittoriosa in casa e mai rinunciataria in trasferta. Le ultime due sconfitte, mentale nel derby e brutta (oltre che inaspettata) a Verona, hanno fatto vedere altro: la squadra è parsa, come nel girone di andata, vittima di se stessa e di un gioco che, se non espresso al massimo, difficilmente è risultato efficace ai fini del risultato. La neve si è sciolta, Il Torino ha lavorato tanto in settimana e il campo ha tenuto bene. Gli ingredienti per la partita della verità ci sono tutti, tranne uno: mancherà l’apporto della tifoseria della Maratona, che ha annunciato lo sciopero e il silenzio per tutti i 90’. Decisione che non lascia spazio a interpretazioni, e che fa seguito alla contestazione di martedì. D’altronde i tifosi, da buoni elettori, hanno anche il diritto di arrabbiarsi.Il Crotone che arriverà all’ “Olimpico” avrà la fame di uno squalo (non a caso simbolo del club calabrese). La sconfitta della settimana scorsa contro la Spal ha lasciato l’amaro in bocca e impone di non disperdere punti in vista della bagarre salvezza. I pitagorici hanno il 4° peggior attacco del campionato con 23 gol e, pur avendo dei centravanti fisicamente dotati (Trotta, Budimir, Simy ma anche Nalini), sono la squadra che ha segnato meno di testa (solo 2 al pari dei ferraresi), oltre ad aver battuto meno corner in stagione (90). Segno che c’è da lavorare sulle palle alte, ma allo stesso modo i rossoblù esprimono un ottimo gioco sullo stretto e su questo hanno puntato per pareggiare ultimamente con Inter e Atalanta. In trasferta il piatto piange, con soli 8 punti frutto di due pari e altrettante vittorie, l’ultima delle quali rifilando 4 gol a quell’Hellas Verona che ha castigato i granata sette giorni fa. L’altro Walter, che di cognome fa Zenga ed è stato un grande portiere, rischia di far esordire fra i pali il giovanissimo classe ’99 Aniello Viscovo, data la probabile indisponibilità sia di Cordaz che di Festa. Per il resto squadra confermata, con l’innesto dell’ex Ajeti al centro della mediana. Attenzione ai “piccolini” Ricci e Benali, veloci e con un senso spiccato dell’inserimento. Nel Torino dovrebbe riposare Rincon, acciaccato, sostituito da Acquah, e Moretti prenderà il posto in difesa dello squalificato Burdisso. A centrocampo stuzzica l’idea Valdifiori, per cui Mazzarri ha speso parole al miele alla vigilia, anche se è più probabile il suo subentro, al pari di Ljajic. Il 4-3-3 di partenza, con il rientro fra i titolari anche di Baselli, potrebbe in corso d’opera trasformarsi in un 4-2-3-1, con il centrocampista ex Atalanta dietro la punta e la cerniera di centrocampo formata da Obi e Acquah. Davanti, Belotti cercherà di bissare il gol segnato al Crotone nell’unico precedente casalingo in serie A fra le due squadre. Nella testa di Walter Mazzarri c’è l’idea di essere un corpo unico, squadra, tifosi e staff, cercando di essere positivi in vista del futuro. Il tecnico ha glissato sull’Europa, lontana ormai 8 punti, ma ha detto di puntare alle posizioni più alte in classifica. L’ultima rincorsa fu a Reggio Calabria nel “miracolo Reggina”, e allora i punti da recuperare furono 15. I tifosi, da elettori, si aspettano che il vento cambi. La squadra è chiamata a metterci del suo, affinchè non vinca, ancora una volta, l’astensionismo. Probabile Formazione (4-3-3): Sirigu; De Silvestri, N’Koulou, Moretti, Ansaldi; Acquah (Rincon), Baselli, Obi; Iago Falque, Belotti, Niang. All. Walter Mazzarri
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