Il Torino ha vinto contro i ferraresi andando in svantaggio e avendo la lucidità di riprendere la partita. Mazzarri ha rischiato la mossa Berenguer esterno di centrocampo che lo ha premiato nelle azioni di entrambi i gol. Ritorno al gol per Belotti, che ha raggiunto la doppia cifra in campionato

-di Alberto Gervasi-

Così doveva essere e così è stato. Con l’onestà della prestazione, la voglia di voler recuperare, la bravura di osare e il sorriso ritrovato di Andrea Belotti. Il Torino che ha vinto contro la Spal lo ha fatto non tanto per la classifica ma per lanciare un messaggio: questa squadra è viva, non regala punti, lotta e, paradossalmente, sta meglio adesso che la stagione è praticamente finita. Non gliene voglia la Spal, che è arrivata all’Olimpico assetata di punti, ma ha finito di giocare contemporaneamente allo stop della pioggia che ha liberato il cielo e la mente dei giocatori granata. La squadra di Leonardo Semplici, compatta e ben allineata per un tempo nel suo 3-5-2, si è sfaldata quando il Torino ha alzato i ritmi e Mazzarri ha inserito Berenguer. L’ingresso dello spagnolo ha sconquassato l’equilibrio ferrarese e ha fatto affiorare le difficoltà di Cionek e Schiavon (fuori ruolo) nel difendersi dagli inserimenti alle spalle. Paloschi e Antenucci hanno avuto vita difficile contro il terzetto granata, mentre a centrocampo il brasiliano Everton Luiz si è fatto notare più per i falli che per le giocate. Il Toro ha vinto perché nel complesso è stato più forte e ha saputo rischiare per riprendersi una partita che stava scivolando via immeritatamente. Il 3-4-1-2 della prima frazione è parso troppo scolastico, con Ljajic e Iago Falque che avevano solo l’idea di verticalizzare centralmente per Belotti, senza coinvolgere troppo gli esterni di centrocampo De Silvestri e Ansaldi.La rete di Grassi ha evidenziato gli errori nelle distanze fra i reparti, e per poco il centrocampista ex Atalanta non ha concesso il bis. La musica è cambiata quando Mazzarri ha inserito Berenguer per Ansaldi: il modulo è mutato in un 3-4-3 puro, con Ljajic bravo ad arretrare e lo spagnolo a farsi pescare in profondità. I risultati sono stati i due gol che hanno ribaltato il match e permesso al tecnico granata di conquistare più punti del suo predecessore con una partita in meno. Addirittura, con l’ingresso di Edera per Baselli, Mazzarri si è inventato Ljajic regista di centrocampo al fianco di Rincon, e Iago con Belotti e il giovane esterno in avanti. Il capitano, con la rete di ieri, ha raggiunto la doppia cifra in campionato in una stagione maledetta condizionata da tanti momenti bui che si sono riflessi sul cammino della squadra. Alla fine, il Torino può recriminare per i tanti punti persi in stagione per disattenzione e mancanza di atteggiamento nel fare proprie partite in bilico (Chievo, Milan e Sampdoria per citarne qualcuna). Adesso toccherà all’allenatore fare le sue scelte, ai giocatori assecondarle e alla società metterlo in condizione di avere una rosa che valga l’Europa. Questo girone di ritorno con il tecnico toscano alla guida è stato un rodaggio che potrà servire l’anno prossimo, quando non saranno più ammessi passi falsi.
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