Lorenzo Giardi (ph Social)

Il Pallone Gonfiato ha avuto il piacere di intervistare Lorenzo Giardi, volto noto di San Marino RTV, facendo il punto sulla serie A e sul calcio sammarinese.

Lorenzo, il Milan è in testa alla classifica dopo le prime giornate: una casualità o ha il potenziale per restare in alto?

Siamo di fronte al caso in cui una squadra, nel complesso, di livello inferiore rispetto ad almeno altre tre formazioni, possa riuscire accorciare il gap sfruttando l'entusiasmo che deriva dall'avere in rosa giovani validi e di prospettiva, dagli ottimi risultati, dal carisma del suo totem Ibrahimovic, e da un allenatore Stefano Pioli, che definirei “normalizzatore”, adeguato a sfruttare le caratteristiche dei propri giocatori per farli rendere al massimo. Non dimentichiamoci che il Milan ha comunque singoli di qualità estrema a cominciare da Donnarumma, Hernandez, Romagnoli. Pioli, è stato molto bravo ad aspettare giocatori come Calhanoglu, Kessie, Bennacer, Castillejo. Sono convinto riuscirà ad inserire presto in questo motore ben oliato anche Sandro Tonali. Su Ibra è stato già detto tutto. Un fuoriclasse assoluto, non solo capace di restare a grandissimi livelli nonostante i suoi 39 anni, ma un autentico trascinatore, abile a trasmettere tutto il suo carisma a giocatori più giovani che lo hanno preso come esempio da seguire. Un allenatore in campo, un aiuto sostanziale per Pioli nello spogliatoio. Siamo solo ad inizio stagione, noi giornalisti abbiamo la fortuna di poter giudicare basandoci sui risultati, ma nel calcio è molto complicato fare pronostici a lungo termine, ogni squadra alterna periodi di forma, e il fattore Covid incide. Il Milan ha assolutamente bisogno di centrare un posto in Champions League, anche per aggiustare i conti, e sarebbe già un ottimo risultato. Questa stagione, per la sua particolarità, può riservare anche sorprese, e il Milan potrebbe esserlo.

Come giudichi fin qui la stagione dell’Inter e di Antonio Conte?

Gli ultimi due risultati con Sassuolo e Borussia Moenchengladbach hanno ovviamente inciso, anche se non hanno ancora risolto nulla. L'Inter, oggi è seconda in campionato a -5 dal Milan e ultima nel girone di Champions con soli 5 punti in 5 incontri. Se devo giudicare la stagione dell'Inter fino a qui, direi negativa per le potenzialità di una squadra ormai costruita ad immagine e somiglianza del suo allenatore. Continuo a restare perplesso di fronte alle sue esternazioni - come quelle rilasciate nel dopo partita con il Sassuolo - non si capisce chi vuol colpire e con chi ce l'ha. Conte, riceve uno stipendio nettamente superiore a tutti i suoi colleghi senza aver mai superato un quarto di finale di Champions League. La società lo ha accontentato in tutto. Non penso che il mancato arrivo di Kante possa procurargli mal di pancia. Ho sempre pensato che sia il tecnico a doversi adattare alle caratteristiche dei giocatori, e non l'esatto contrario. Mi sembra un po' limitativo procedere sempre con un solo modulo, l'imprescindibile e ormai scontato 3-5-2, quando l'Inter potrebbe essere molto più protetta con una difesa a 4. 13 goal incassati in campionato in 9 giornate, e 9 goal presi in Champions in 5 turni per un totale di 22 reti complessive in 14 partite mi sembrano davvero tante per una squadra come l'Inter. Mi stupisce il cortocircuito Conte-Società su Eriksen. Se l'allenatore non ha chiesto questo tipo di giocatore perchè è arrivato all'Inter? E se la società ti mette a disposizione un giocatore di qualità riconosciuta come Eriksen, un allenatore non dovrebbe ostacolarne la crescita, solo per una questione di modulo. Mi sembra tutto riduttivo. Ovvio che anche il danese ha le sue colpe: le possibilità di dimostrare le qualità gli sono state date, possiamo invece discutere se è stato messo nelle condizioni di rendere al meglio. Eriksen mi ricorda molto Dennis Bergkamp, anche lui arrivato con tante aspettative naufragate nella sua timidezza, ma se non altro la sua Inter vinse una Coppa Uefa risultando anche capocannoniere di quella competizione con 8 goal in 11 incontri. Bergkamp, un segno lo lasciò, Eriksen probabilmente andrà via a gennaio nell'anonimato. In generale l'Inter quest'anno non può nascondersi, ha l'obbligo di vincere. Troppi per una società come quella neroazzurra 10 anni senza successi.

E sulla Juventus e Andrea Pirlo che pensi?

Troppo condizionata dal suo campione. Cristiano Ronaldo è il giocatore più incisivo e decisivo del mondo ma non è Ibrahimovic. Ibra, ha la capacità di far crescere i suoi compagni di squadra, l'impressione è che Ronaldo pensi molto più a se stesso e ai suoi record. Con tutto il rispetto per il Benevento del mio “amico” Lapadula - indimenticabili i suoi trascorsi vittoriosi sul Titano - i bianconeri avrebbero potuto fare risultato pieno anche senza il portoghese, ma non capisco a quale logica appartenga farlo riposare in campionato piuttosto che in una partita di Champions League con la qualificazione già acquisita. Ronaldo, più di Messi, ha dimostrato di essere decisivo e fenomenale in tutte le società in cui ha militato: Manchester United, Real Madrid e adesso Juventus, tuttavia l'enorme sforzo economico fatto dalla società bianconera per portarlo a Torino si giustifica solo se arrivasse la Champions League, come hanno sottolineato anche i vertici della società di via Druento. In caso contrario dovranno limitarsi a festeggiare il Ronaldo Football Club e tutti i suoi record. Alla luce di questo penso che Pirlo sia all'interno di un tritacarne: da una parte sta provando a cambiare qualcosa nel gioco della Juventus, dall'altra non ha più tempo da perdere. La sua scelta da parte di Andrea Agnelli si giustifica solo per il legame di profonda stima che c'è fra i due, ma senza risultati, Pirlo rischia di bruciarsi, e il Presidente di ritrovarsi nel dopo Sarri senza sapere a chi affidare la Juventus.

In questo inizio di campionato, c'è una squadra che ti ha impressionato particolarmente? E una che ti ha deluso?

Senza dubbio il Sassuolo. La crescita esponenziale e così veloce di una realtà così piccola in poco tempo, può essere solo frutto della lungimiranza e della grande organizzazione di una società sapiente e competente. Non mi sono mai piaciuti gli allenatori molto bravi come De Zerbi che curano la fase offensiva. Se sarà altrettanto bravo ad aggiustare qualche dettaglio in più anche in fase difensiva può diventare davvero uno dei migliori tecnici italiani. Sassuolo molto bene, ma una parola va spesa anche per il Verona. Ritengo Juric un tecnico pronto per una grande. Ad oggi mi pare l'unico capace di giocare con una vera difesa a 3 e incamerarne tutti i suoi benefici. Un grande segno "+" anche per lo Spezia. La delusione? Le grandi più o meno sono tutte in gioco, credo che Fiorentina e Torino per caratteristiche abbiano sbagliato allenatore: non mi pare Giampaolo il profilo giusto per il Toro, così come ritengo il ritorno di Prandelli in viola una minestra riscaldata.

Capitolo San Marino: il campionato è fermo alla sesta giornata. Come pensi possa completarsi la stagione?

Bella domanda. La Federazione sammarinese si attiene scrupolosamente alle direttive dettate dalle Istituzioni locali che hanno ritenuto doveroso fermare un torneo dilettantistico per conformazione difficilmente controllabile dal punto di vista sanitario . Dall'Italia salgono tantissimi giocatori ed era praticamente impossibile far rispettare i rigorosi protocolli. Per questo si è deciso di stoppare e ad oggi non c'è ancora una data di ripresa. Quest'anno, tra l'altro, il campionato sammarinese ha cambiato formula: girone unico a 15 squadre e play off dalla quinta alla dodicesima, con le prime 4 classificate qualificate di diritto al turno successivo. Al momento, è solo un ipotesi, pare che si disputeranno solo le partite del girone di andata, cancellando il ritorno, poi subito i play off. Quello sammarinese, seppur dilettantistico, è un campionato sempre più interessante che attira già diversi anni giocatori di prestigio, non necessariamente a fine carriera, che salgono sul Titano stimolati da stipendi certi - un dettaglio di non poco conto in questo periodo così difficile - e dalla possibilità di disputare le Coppe Europee. Molti giocatori di Serie A, anche di nomea, non hanno mai disputato partite internazionali: San Marino e il campionato sammarinese offrono anche questa grande possibilità.

La Nazionale ha ottenuto 2 pareggi consecutivi in Nations League: emozioni uniche, come testimoniato anche dalle lacrime di Dante Rossi nel post partita contro Gibilterra. Un tuo commento su questi risultati storici.

Sono molto rammaricato. Potrà sembrare presuntuoso, ma non lo è, anzi. Sono stati due pareggi molto stretti per una Nazionale convincente e che avrebbe meritato di vincere entrambi gli incontri, o almeno uno dei due. Il C.T Franco Varrella dopo aver ricevuto diverse critiche è riuscito a trovare il bandolo della matassa. Non dimentichiamo che la League D di Nations League è stata creata per dare la possibilità di confronto a Nazionali più o meno dello stesso livello. Ma se questo è vero, è altrettanto vero che San Marino resta il più piccolo Stato del mondo con una popolazione di circa 33 mila abitanti. Per questo i ragazzi della Nazionale, per disponibilità, sforzi e compromessi con i datori di lavoro, vanno solo elogiati per quello che fanno. Il pianto in diretta dell'ottimo Dante Rossi è molto significativo. Questi ragazzi danno tutto per la loro maglia e questi due pareggi, in parte, sono il giusto risarcimento per i loro grandi sforzi. In parte, perchè avrebbero meritato almeno una vittoria che in competizioni ufficiali Uefa non è mai arrivata. Franco Varrella, in scadenza di contratto il prossimo 31/12, verrà riconfermato. Con lui e con il nuovo Direttore dell'Area Tecnica della Nazionale Daniele Arrigoni, la Nazionale sammarinese giocherà le 10 partite di qualificazione al Mondiale Qatar 2022, e probabilmente la League D del terzo atto di Nations League, dove si punterà decisamente alla prima vittoria ufficiale. Voglio ricordare che San Marino resta una delle pochissime Nazionali, se non l'unica, che non ha naturalizzati in rosa.

Due domande flash in chiusura: nella tua formazione ideale, qual è il giocatore che non potrebbe mai mancare?

Sono ancora un po' condizionato dalla grave e recente perdita per tutto il calcio. Diego Armando Maradona era il calcio. Maradona credo rappresenti il fuoriclasse per definizione. Potrei, invece, dire il nome dell'allenatore che dovrebbe allenare la mia formazione ideale: Josè Mourinho. Ho scritto nell'ultima pagina del mio libro Le strade della C che non mi sentirò appagato nel mio lavoro, fino a quando non riuscirò ad intervistarlo. Ritengo il portoghese per carisma, ma anche per quello che ha vinto, l'allenatore più grande di tutti i tempi. Credo che manchino a tutti i giornalisti italiani le sue straordinarie e mai banali conferenze stampa.

E un pronostico sulla Serie A: il tuo favorito per lo scudetto?

In parte ho già risposto a questa domanda: l'Inter non può permettersi di sbagliare anche questa stagione

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