Il giornalista sportivo Fabio Ravezzani ha acceso i riflettori sullo stato finanziario delle due squadre italiane più prestigiose, mettendo in discussione la sostenibilità dei loro ambiziosi progetti, alla luce della recente sconfitta del Milan in Europa League.

La sconfitta del Milan in Europa League

Rafael Leao
Rafael Leao

Ravezzani ha criticato aspramente l'approccio e l'intensità di gioco del Milan, sottolineando le lacune nel centrocampo, la debolezza della difesa e l'approccio poco propositivo delle fasce. Il direttore di Telelombardia ha evidenziato la necessità di una prestazione eccellente per risollevare il morale della squadra.

"Il Milan delude per approccio e intensità di gioco. Male il centrocampo, difesa debole, fasce poco propositive. È una piccola crisi, ma il turno è superato. Contro l’Atalanta serve una prestazione eccellente per ritrovare entusiasmo. Milan migliore ma poco cattivo in avvio quando poteva segnare 2-3 gol. Poi tiro violento e angolato su cui Maignan doveva far meglio. Pronto pareggio. Ripresa in leggera sofferenza e stupido rigore di Kjaer. Pari di Leao con carambola fortunata. Penalty su strano mani di Jovic" .

La polemica sulla questione stadio

Ma non è stata solo la performance sul campo a suscitare l'attenzione di Ravezzani. Il giornalista ha infatti sollevato una polemica sulla questione stadio, portando alla luce i debiti colossali dei presidenti delle due squadre. Cardinale, presidente del Milan, è in debito di 600 milioni con Elliott, mentre Zhang, presidente dell'Inter, deve 380 milioni a Oaktree, oltre a un bond di 415 milioni in scadenza nel 2027.

La notizia più sorprendente, però, riguarda il progetto di costruzione di uno stadio di proprietà del valore di 1 miliardo di euro. Entrambi i presidenti si sono dichiarati pronti a realizzare questo mastodontico progetto, ma secondo Ravezzani, le incertezze sono molte: 

"Cardinale ha un debito di 600 milioni con Elliott, Zhang di 380 con Oaktree, più un bond di 415 a scadenza 2027. Entrambi si dicono pronti a costruire uno stadio di proprietà (costo 1 miliardo). Poi forse lo faranno insieme, poi forse si accontentano di ristrutturare San Siro. Boh. Perché la sensazione che non sia una cosa seria ormai da anni?".

La critica di Ravezzani solleva un importante interrogativo sulla sostenibilità finanziaria del calcio italiano, specialmente in un momento in cui la gestione dei debiti sembra essere più prioritaria rispetto al successo sul campo. 

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