Cosa c'è e cosa manca nel Bologna dopo un mese dall'inizio del ritiro? Skorupski e Palacio i migliori in una squadra priva di talento ed ancora legata all'enigma Destro

- di Marco Vigarani -

Al netto delle prime sgambate a Casteldebole, l'avventura del nuovo Bologna di Pippo Inzaghi è iniziata esattamente un mese fa con la partenza per Pinzolo. Da allora la squadra ha svolto 38 sedute di allenamento e disputato 6 amichevoli con 5 vittorie ed 1 sconfitta, segnato 23 reti subendone invece 2 dall'Huddersfield. Ma cosa c'è oltre i freddi numeri finora nella squadra che il presidente Saputo vorrebbe vedere arrivare a quota 50 punti nel prossimo campionato di Serie A?Cosa c'è - Un centrocampo ricco di soluzioni e di sana concorrenza nel ruolo di mezzala in cui Dzemaili, Poli, Donsah ed Orsolini (o Svanberg) lotteranno sempre per due maglie probabilmente innalzando il livello degli allenamenti a tutto beneficio della crescita complessiva di una squadra sicuramente da battaglia. Inzaghi infatti pretende una lotta senza quartiere agli avversari per non concedere tempo per ragionare nè ripartenze ma essere sempre pronti all'imbucata rapida con una tattica da guerriglia. La voglia del mister è stata per ora un valore aggiunto ed un biglietto da visita importante da presentare alla città. Cosa non c'è - Manca innanzitutto clamorosamente qualità al gioco perchè i giocatori di calcio di livello medio-alto si contano sulle dita di una mano. Sugli esterni poi (ed in particolare a sinistra) permangono dubbi significativi sulla tenuta delle coppie formate da Bigon. Mancano poi in teoria anche i gol visto che il parco attaccanti non sembra garantire più di una ventina di reti e soprattutto si presenta ancora una volta schiavo dell'enorme equivoco di Destro. Aver cambiato numero e aver riempito Instagram di hashtag non significa nulla se la mentalità mostrata in campo è sempre la stessa: quella di un attaccante che attende sempre il lavoro altrui.Cosa è arrivato - Il vero colpo di mercato, forse l'unico acquisto davvero migliorativo della rosa è Lukasz Skorupski. Il portiere polacco rappresenta una certezza per il presente e per il futuro, ha voglia di giocare e di riscattare così un anno da spettatore: ha colpi da campione uniti alla freddezza del veterano nonostante i 27 anni compiuti a maggio. Intriga il giovane Svanberg che però dovrà cercare spazio in un ruolo affollato e potrebbe finire per perdersi. In attacco Santander e Falcinelli sono costati insieme quanto un campione di prima fascia ma difficilmente potranno portare alla causa un bottino particolarmente ricco di gol Cosa deve ancora arrivare - Dal momento del suo arrivo a Casteldebole, mister Inzaghi ha chiesto alla sua dirigenza un centrale difensivo in grado di guidare il reparto e far ripartire l'azione: tale desiderio è ancora inevaso. Danilo era troppo vecchio, Tonelli costava troppo e Silvestre non convinceva ma qualcosa là dietro dovrà arrivare per forza per non rischiare seriamente la categoria. Nella numerazione manca poi il proprietario del 10 e per mille ragioni non avrebbe senso lasciare vuota questa casella: dalle strategie di marketing alla ricerca di qualità nel gioco. Balotelli e Gabbiadini sono favole, si potrebbe fare un tentativo per Saponara.
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