Il Pallone Gonfiato ha realizzato un’interessante intervista al giornalista, Alessandro Iori, volto noto di DAZN e del panorama giornalistico italiano. Il direttore Alberto Bortolotti, con la collaborazione del vice direttore Luca Nigro e del giornalista Leonardo Levischi, ha analizzato assieme a Iori alcune statistiche sul piano tecnico-tattico del Bologna di Thiago Motta.

Iori ci ha illustrato un‘accurata analisi relativa i duelli 1 vs 1, focalizzata a livello statistico sulla squadra rossoblu. Secondo tale studio, i felsinei sarebbero carenti in questo tipo di duello e ciò lo si evince dal rapporto tra dribbling tentati e riusciti:

“In preparazione alla partita avevo guardato questo dato, tra i tanti che ci venivano proposti e mi era sembrato abbastanza significativo. Il Bologna nelle prime due giornate aveva tentato 23 dribbling, completandone soltanto otto. Aveva fatto peggio solamente la Salernitana con 22 tentati e 7 riusciti. Quindi un terzo dei dribbling tentati era stato completato dai giocatori del Bologna. Io pensavo che fosse dovuto anche al tipo di squadre che aveva affrontato il Bologna, ovvero Milan e Juventus: due grandi squadre. Invece, la sostanza dell’ultima partita contro il Cagliari, dice che il Bologna in questo momento - dovuta anche a una conoscenza reciproca dei giocatori nuovi presenti - sembra come una squadra di basket che si sta preoccupando di rimanere nei giochi. Eseguire bene e prendersi delle responsabilità successivamente”

Il giornalista ha poi aggiunto: “Credo che questo sia un problema che progressivamente verrà superato, però è chiaro che una partita come quella contro il Cagliari, squadra che di fatto delegava solo alla velocità di lungo la parte offensiva per poi rimanere molto compatta, soprattutto con il raddoppio degli esterni: Jankto da una parte e Di Pardo dall’altra quando è entrato, soprattutto al posto di Nandez, ti toglievano spazi e possibilità di trovare dei corridoi con la sola circolazione di palla. Quindi, mi sarei aspettato un po’ più di presa di responsabilità da parte dei giocatori. In ogni caso, in tanti erano alla prima al Dall’Ara o al massimo alla seconda. Dunque credo che tutto sommato ci stia questo pizzico di timidezza e di voglia di rispettare alla lettera le indicazioni dell’allenatore”


Luca Nigro ha poi posto i seguenti due quesiti al collega: il Bologna è stato costruito meglio rispetto alle ultime stagioni? Orsolini farà più panchina secondo te, avendo davanti calciatori come Ndoye e Karlsson?

Credo che il Bologna abbia trovato più pericolosità nella partita di sabato scorso, quando ha cambiato assetto in costruzione. Ho visto il Bologna spesso costruire a 3 dietro nel secondo tempo, quindi abbassando un po’ Posch e alzando moltissimo Kristiansen che è stato credo il migliore in campo. Considerando che era al debutto ed era arrivato da quattro giorni, rivedendo tutto gli highlights della partita è entrato in tutte le azioni decisive: dal gol dell’1-1 al rigore procurato fino al gol di Fabian alla fine. Quindi, avanzando Kristiansen non ha trovato la posizione Karlsson che a un certo punto è sparito dalla partita, quando è stato richiamato ad accentrarsi di più per liberare la corsia per Kristiansen. In prospettiva l’assetto ideale del Bologna, è una sorta di 4-1-4-1 con Freuler davanti alla difesa e poi due interni d’inserimento ma anche capacità di interdizione e recupero palla come possono essere Ferguson e Saelemaekers. Sulle corsie esterne c’è grande concorrenza, perché ci sono 3 calciatori di altissimo livello come Orsolini, Karlsson e Ndoye con l’aggiunta dello stesso Saelemaekers che può fare quel ruolo. Io credo che oramai da tre anni abbondanti, dobbiamo cercare di uscire dalle nostre abitudini. Il calcio delle cinque sostituzioni è un calcio un po’ più fluido sul tema del titolare subentrante. Quindi, chi è entra dalla panchina può essere spesso decisivo. Lo stesso Orsolini avrebbe potuto esserlo se non avesse fallito il calcio di rigore contro il Cagliari. Credo che per tutti ci sia la possibilità di essere estremamente coinvolti nella stagione, pur magari iniziando meno partite dal primo minuto. Il calcio di oggi ti impone di essere tarato sulla massima qualità e intensità, anche in soli 30 minuti per essere incisivo e decisivo al massimo”

 

Iori si è poi espresso pure sul mercato svolto dal Bologna durante questa estate, finendo per elogiare l’attaccante olandese Zirkzee, arrivato lo scorso anno:

Se fosse arrivato Muriel, mi sarei avvicinato non al 10 ma all’8 pieno perché mi avrebbe intrigato molto come tipo di giocatore. Il colombiano è quel giocatore che ha le caratteristiche che possono piacere a Thiago Motta. Un centravanti non di sola finalizzazione, ma che esce, gioca e permette gli inserimenti dei compagni. Credo che fosse il profilo ideale per questo titolo di assetto. È chiaro stiamo scoprendo un giocatore secondo me fortissimo, perché Zirkzee ha dei margini in questo tipo di assetto davvero molto significativi. Privato dell’ingombro di Arnautovic, stiamo scoprendo quanto sia tecnicamente forte e tatticamente intelligente per questa squadra. A me il Bologna piace moltissimo onestamente. Quest’anno ha messo dentro dei giocatori interessanti, futuribili e soprattutto come ha detto Thiago Motta nella conferenza di giovedì prima del Cagliari, sono arrivati dei giocatori giusti per lui”


Alberto Bortolotti ha proseguito l’intervista, ponendo a Iori una domanda relativa al mancato arrivo di Ngonge, attaccante del Verona vicino ai rossoblu in estate:

Ngonge sarebbe stato il giocatore che non faceva arrivare Ndoye, perché è esattamente quel tipo di giocatore che parte a destra e si accentra sul sinistro. Bel giocatore anche Ngonge, dato che tra vecchia e nuova stagione con il Verona, sta dando un contributo decisivo (…). Avendo fatto l’anno scorso più di una telecronaca dell’Az Alkmaar, avevo speso delle parole anche per Beukema che al di là dell’errore di sabato scorso, resta comunque un centrale molto affidabile. Il Bologna mi sembra che dietro abbia costruito una coppia interessante”

Ricollegandosi all’osservazione di Luca Nigro riguardante le ali esterne rossoblu, Ndoye, Karlsson e Orsolini, Leonardo Levischi pone una domanda su un eventuale impiego di questi calciatori, anche come falso nove da parte di Thiago Motta, prima dell’interessante osservazione di Alberto Bortolotti sui dribbling annuali realizzati da Ndoye (ben 200):

Ndoye è sicuramente un giocatore che ama prendersi delle responsabilità. Io credo che migliorerà anche la percentuale perché adesso siamo a 5 dribbling completati su 18 tentati. È chiaro che gli attaccanti sono quelli che hanno la percentuale di dribbling inferiore, perché sono quelli che li provano di più nelle zone più pericolose di campo. Il difensore Kyriakopoulos del Monza (in prestito dal Sassuolo, ndr) ne ha completati più della metà, perché sono dribbling tendenzialmente di gestione della palla più lontano dalla porta e quindi questo va a inficiare questo tipo di statistica (…). Questi dati ci raccontano di chi ha la personalità di provare nell’ultimo terzo di campo - quello decisivo - a creare superiorità numerica”

Chi potrebbe sostituire Zirkzee in caso di bisogno? Il profilo più adatto nel Bologna a fare il falso nove è Ferguson, che anche in Scozia è stato utilizzato davanti a tutti. Ha anche la caratteristica del centravanti (…). È chiaro che sia un tema dove Thiago Motta sta elaborando delle idee, perché evidentemente non può essere solo van Hooijdonk l’alternativa a Zirkzee. Io credo che i calciatori con quelle caratteristiche per fare quel ruolo, siano più di tutti Ferguson e Orsolini tra gli esterni”

Iori ha parlato in breve della situazione attuale del Bologna, soffermandosi sul tecnico Thiago Motta:

“Era necessario trovare la strada dal punto di vista delle scelte tecniche. Io credo che Thiago Motta abbia delle idee ben precise, a costo di diventare impopolare, com’è stato nella gestione di Arnautovic nella scorsa stagione. Motta è un uomo di una personalità tale, come era in campo, da non farsi influenzare dall’opinione pubblica e dai tifosi. Io credo oggettivamente che il Bologna sia sulla carta e nella teoria, la nona forza del campionato”


In studio, Alberto Bortolotti ha fatto notare al giornalista DAZN la notevole affluenza di pubblico contro il Cagliari (più di 20.000 biglietti venduti), nonostante il match non fosse di cartello e pure di mercoledì. Affluenza non insolita secondo Iorri:

“Secondo me ci sta. È il primo match di settembre, in una collocazione oraria anche abbastanza favorevole perché il sabato alle 18:30 è un orario buono (…). Erano auspicabili, il fatto che la Curva Andrea Costa sia andata completamente venduta in abbonamento è un altro dato secondo me molto interessante. C’è in generale in questi anni post Covid, una voglia di stadio che vediamo a Roma con i 35 sold out consecutivi, ma anche in tante altre piazze. A Milano, che sia Inter o Milan, il Meazza è sempre pieno. C’è un bel clima nei nostri stadi e questo è molto bello e aiuta anche chi come noi, il campionato lo racconta. Il periodo Covid era stato desolante, abituarsi alle urla degli allenatori e calciatori. È stato un momento difficile che abbiamo superato con grande entusiasmo. Io mi auguro che si continui con questo trend”

 

L’intervista si conclude con due domande di Luca Nigro, inerenti alle rose messe a disposizione a Modena e Sassuolo, dove quest’ultima squadra ha rischiato di perdere la punta di diamante Berardi per spinose questioni interne di spogliatoio:

“Parto dalla Serie B che è un campionato che amo e che seguo da anni. Il Modena ha una buonissima squadra. Toglierei la Cremonese e metto il Venezia, che ha il giocatore più forte del campionato: Pohjanpalo, che secondo me per il Bologna era un profilo che si poteva andare a prendere come investimento significativo ma non impossibile. Poteva essere un innesto molto azzeccato. Il Modena è costruito con i pezzi giusti. Condivisi tra allenatore e dirigenza, magari senza nomi straordinariamente altisonanti ma con giocatori top per la categoria”

“Il Sassuolo non ha onestamente gestito bene alcune fasi del mercato. Si è presentato alla prima di campionato con un solo terzino destro e un solo terzino sinistro, Viña, che è rimasto di fatto l’unico terzino sinistro dato che sono partiti Kyriakopoulos e Rogerio. Non c’è un altro vero mancino, infatti Dionisi dovrà adattare a sinistra un terzino destro tra Toljan, Pedersen e Missori. Non è stato un Sassuolo brillantissimo. Berardi secondo me ha sentito passare l’ultimo treno ed era veramente molto convinto di accettare l’offerta della Juventus e andare via. Bisognerà capire quanto è stato coinvolto nel progetto Sassuolo, a giudicare dalla prima partita tantissimo perché ha fatto due gol e risolto il match con il Verona. Il Sassuolo cambia non poco senza Berardi”

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