Fabio Cannavaro verrà per sempre ricordato per la vittoria del Mondiale del 2006 nelle vesti da difensore centrale e per la sua gloriosa carriera. Ma in pochi conoscono alcuni retroscena della sua emergente carriera da allenatore. Presso i microfoni di DAZN ha parlato del suo errore nel rifiutare la guida della Nazionale polacca e dell'atmosfera nello spogliatoio del Benevento al suo arrivo:

Chiamata dalle nazionali? Sì, e rifiutare è forse stato un po’ un errore, per aspettare qualcos’altro. Parliamo della Polonia prima del Mondiale in un periodo in cui non c’era ancora la guerra. Loro erano una buona Nazionale, avevano da giocare contro la Russia, contro la Svezia e i tempi per preparare le partite erano troppo corti, allora dissi di no. Sicuramente quello è stato un errore. Una volta che smetti di giocare a calcio si azzera tutto. Quando inizi a fare un altro mestiere… Una delle difficoltà all’inizio a Benevento è stata questa, i giocatori avevano quasi timore a guardarmi. Quando sono entrato nello spogliatoio erano tutti timidi, con la testa bassa, poi piano piano abbiamo preso confidenza, hanno capito che sono uno di loro, perché è giusto così. Tutto bello da calciatore, però dopo c’è il campo e uno si deve spogliare di quello che ha fatto. L’esperienza a Benevento mi è servita, sono tornato un po’ indietro e fa bene per un allenatore, è un’esperienza. Alla fine la cosa importante sono i giocatori”.

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