Il Torino ha raccolto un punto nell'anticipo contro la Fiorentina. Ancora a secco Belotti, apparso distratto e poco incisivo, buona prova per AinaSalvate il soldato Belotti. Non si offenda il capitano granata per il riferimento al film drammatico pluripremiato, ma la sua metamorfosi è quantomeno preoccupante. I soli due gol in campionato, di cui solo quello all’Inter risultato decisivo (l’altro l’ha segnato al Napoli, su rigore, siglando il gol della bandiera), hanno confermato il suo periodo di crisi che, involontariamente, è coinciso coi risultati poco esaltanti della squadra. Il problema dell’attaccante bergamasco non è, però,  solo il gol, ma anche l’apporto dato alla squadra: la poca presenza in zona gol non è stata bilanciata da un lavoro sporco in difesa, l’atteggiamento in campo ha lasciato a desiderare e, soprattutto, Belotti è apparso goffo nella ricezione del pallone e mal predisposto allo scambio della stessa nello stretto (che pure è stato uno dei suoi marchi di fabbrica). Mazzarri  (espulso ieri) ha sempre cercato di stimolarlo, garantendogli sempre il ruolo di titolare indiscusso, ma adesso sarà sicuramente assalito dai dubbi. Zaza è stato relegato in questo momento al ruolo di riserva, anche se ha dimostrato più grinta rispetto al compagno di squadra, sfociata in alcune occasioni in falli di gioco. Nemmeno il passaggio, nel secondo tempo, al 4-3-1-2 con l’innesto dell’attaccante ex Valencia e lo spostamento di Iago Falque sulla trequarti, ha giovato al capitano granata, ancora nella lista dei peggiori dopo il triplice fischio. Dopo il ct della Nazionale Roberto Mancini e i tifosi, adesso anche Mazzarri sembra essersi reso conto del momento poco felice della punta, e chissà che non decida di rinunciarvi già dalla prossima gara contro la Sampdoria. La squadra, comunque, ha ben figurato contro una Fiorentina che ha tentato di imporre il proprio ritmo ma ha trovato pane per i suoi denti. Aina, schierato al posto di Berenguer per garantire più copertura, ha giganteggiato contro Pjaca prima e Mirallas poi, e ha messo in difficoltà Milenkovic, uno dei migliori della squadra viola in questo primo scorcio di campionato. Schierata con un 4-3-3 che doveva garantire ampiezza alla squadra, gli esterni offensivi hanno faticato contro Izzo e Djidji, che sta prendendo sempre più piede fra i titolari, mentre a centrocampo i mediani granata hanno avuto la meglio sui colleghi viola. Nemmeno l’inserimento di Simeone e del più dinamico Gerson, nella ripresa, sono serviti alla Fiorentina per migliorare nella velocità dell’azione. Il Torino, alla fine, ha potuto anche recriminare per qualche situazione di gioco che poteva evolvere diversamente, visto sia il dato relativo al possesso palla (55% a 45) che i tiri totali (12 a 8 per i granata). Se non altro, questa squadra, ha ritrovato la compattezza difensiva che aveva perso nelle scorse gare, pur non riuscendo a pungere in avanti. Le prossime gare serviranno per ritrovare il gol, Belotti e i sogni europei perché, nel frattempo, le dirette concorrenti corrono. Eccome.
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