La malattia lo ha portato al ritiro: “Voglio vivere senza dolori” | Dopo la Davis lo ha annunciato così
Dopo il trionfo nella Coppa Davis, il tennista si è ritirato, racconta cosa lo ha portato a questa drastica decisione
L’Italia si è confermata per la seconda volta consecutiva campione della Coppa Davis. Un trionfo reso possibile dalle eccellenti prestazioni di Jannik Sinner e Matteo Berrettini. L’altoatesino ha chiuso così la prima stagione della sua carriera in testa alla classifica del ranking con un rendimento impressionante e 12 vittorie consecutive che hanno permesso lui di conquistare anche gli Atp Finals.
L’ex numero 6 del mondo è tornato ad alti livelli dopo un lungo infortunio che lo aveva fatto uscire dalla top 100. Gli ultimi mesi lo hanno visto crescere nelle prestazioni e si è fatto trovare pronto per questo importante impegno che non voleva fallire, dopo aver assistito da spettatore al successo dei compagni di Nazionale lo scorso anno.
Problemi fisici che hanno costretto un collega al ritiro. Ha vinto 22 titoli nel circuito maggiore, tra i quali gli US Open 2009 e il Masters 1000 di Indian Wells 2018. Ha guidato l’Argentina a conquistare per la prima volta la Coppa Davis nell’edizione del 2016.
Ha vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012 e quella d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016, mentre il suo best ranking ATP è stato il terzo posto, raggiunto ad agosto 2018.
Una carriera condizionata da troppi problemi fisici
Vittima di diversi infortuni nel corso della carriera, ha interrotto l’attività agonistica nel febbraio 2014 per sottoporsi a una serie di operazioni al polso sinistro.
Nell’ottobre del 2018, giunto all’apice delle condizioni fisiche, per una frattura alla rotula che lo ha costretto a subire quattro nuovi interventi chirurgici e a restare lontano dai campi per due anni e mezzo.
La partita d’addio arriva in un momento difficile della sua vita
Lui è Juan Martín del Potro che sta per disputare l’ultima partita prima del ritiro e per l’occasione ha chiamato l’amico Nole Djokovic. Il tennista argentino ha raccontato la sua malattia: “Non corro da quando avevo 31 anni, non so salire una scala, non so calciare un pallone, non ho mai più giocato a tennis come si deve. Vivo ancora 15 anni della mia vita così affinché a 50 mi mettano la protesi e a 60 viva più o meno bene?”.
Questo è il suo unico obiettivo: “Mi alzo e prendo dalle 6 alle 8 pillole, tra un antinfiammatorio, un antidolorifico e un altro per l’ansia. Spero che un giorno finisca, perché voglio vivere senza dolore”.