Il Bologna vincendo contro il Sassuolo si è rilanciato nella corsa europea, e nel prossimo match contro il Lecce avrà nuovamente a disposizione Dan Ndoye. Di seguito le parole al Corriere di Bologna di Alessandro Costacurta.

Cosa impressiona maggiormente del Bologna?

È una realtà cresciuta in modo sorprendente, gara dopo gara: all’inizio della stagione non erano considerati una pretendente per obiettivi europei, mentre ora lo sono e a pieno titolo. Probabilmente è nata un’intesa profonda tra la società, che ritengo tra le migliori d’Italia, l’allenatore e i giocatori che ha portato il Bologna ad essere la sorpresa del campionato: ricordo ancora la delusione di Motta ai nostri microfoni dopo la sconfitta contro il Milan alla prima giornata, forse quella partita ha fatto cambiare qualcosa, ultimare il mercato e dare vita a un percorso davvero molto buono.

Thiago Motta è il segreto dei felsinei

La sua proposta di calcio moderna l’ha portato a essere una sorpresa: porta avanti la sua strategia, vincere le partite tramite il possesso palla e sviluppando un gioco dove tanti probabilmente non hanno un ruolo specifico. Però diversi elementi sono cresciuti e questa è la vera forza dell’allenatore: ma se migliori sensibilmente 4-5 giocatori nel corso di una stagione significa che il tuo progetto ha fatto centro. Ho sempre fatto il tifo per questo tipo di proposta calcistica. Anzi, facendo i complimenti a Motta mi sono proposto per fare un allenamento: per le mie caratteristiche mi sarebbe piaciuto molto giocare in questo Bologna. E Thiago, che da calciatore era un maestro di questo modo di giocare, sta portando avanti questa filosofia anche da tecnico.

Thiago Motta
Thiago Motta e Victor Kristiansen (ph. Image Sport)

Ecco come Costacurta marcherebbe Zirkzee

Mai in uno contro uno. Quelli così talentuosi, bravi a difendere palla, a non farsi anticipare o a suggerire la profondità vanno marcati di squadra: non ci sono tanti difensori capaci di gestire uno così in uno contro uno, le grandi difese sono tali solo se c’è aiuto reciproco. Zirkzee ha veramente tante qualità: mi sembra quasi blasfemo dirlo, ma forse il punto meno sviluppato è ancora quello della conclusione verso la porta. Nonostante sia già bravo, lì può migliorare ancora di più.

La crescita di Calafiori

Smonto un po’ la teoria secondo cui uno fa tanti tocchi perché è bravo: a volte semplicemente l’avversario permette tanti tocchi al giocatore meno pericoloso. Ma non è il caso di Riccardo, che sta facendo una stagione straordinaria. Deve migliorare solo una cosa e per l’età che ha è ancora in tempo, visto che fa il centrale da poche partite: la marcatura dentro la propria area. Consiglio di un difensore della vecchia scuola: negli ultimi gol ho visto una parte di responsabilità dei centrali che non marcano dentro l’area. Per il bene del Bologna e della Nazionale, dove presto verrà convocato: dentro l’area si marca. E forte. Lo dico parlando di lui, ma lo vedo fare a tanti: l’esempio da seguire sono i centrali dell’Inter, Bastoni e Acerbi, peraltro entrambi mancini e perfetti in marcatura in area. Calafiori ha fatto passi da gigante: se migliora questo aspetto, viste le capacità di lettura e di impostazione che ha, è destinato a una grande carriera.

Il Bologna andrà in Europa?

Ha grandi possibilità. Presto tante dirette concorrenti torneranno a giocare in Europa, anche se per qualcuna, come la Lazio, il rischio è che sia un percorso breve. Ci sono diverse squadre attrezzate in lotta per l’Europa, ma se il Bologna continua a giocare così ci andrà: ha una tipologia di gioco, un telaio e un’organizzazione che gli regala sempre la chance di poter vincere ogni partita.

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