Nella 23^ giornata di serie A, il Var a Parma non interviene erroneamente. Bene Guida, Giacomelli e Massa, poco precisi Giua e PiccininiNon si smorzano le polemiche contro l’AIA, ma soprattutto nei confronti del loro presidente Nicchi, che in settimana risponde al patron viola Commisso, intervento che il rappresentante degli arbitri poteva evitare. Uno striscione sugli spalti del Franchi la dice tutta e credo che sarebbe ora di respirare aria nuova all’AIA che farebbe bene all’associazione, visto anche i risultati a livello internazionale. Il calcio giocato ci fa capire che in Italia abbiamo una lotta al vertice come da nessuna parte dei vari campionati europei e nelle prossime settimane si potrebbe avere qualche verdetto a cominciare da domenica prossima: all’Olimpico si affronteranno Lazio e Inter. Juventus battuta da una non più sorprendente Hellas Verona, Lazio che batte al Tardini un buon Parma con quest’ultimi a recriminare, non a torto, per diversi errori arbitrali, e Inter che vince il derby dopo un primo tempo da incubo, raggiungendo i bianconeri in testa alla classifica. Se gli arbitri lasciano a desiderare, il nostro calcio sembra aver ritrovato i fasti di una volta e avremo ancora settimane da qui in avanti per divertirci. ROMA - BOLOGNA (2-3): Arbitro Guida di Torre Annunziata (Di Iorio - Imperiale), IV° Sacchi, VAR: Irrati, AVAR: Carbone. La sfida tra i giallorossi e Barrow la stravince il gambiano. Trascinatore dei felsinei e spina nel fianco della Roma quasi per l’intera contesa, fino a quando viene sostituito per infortunio. Ma tutto il Bologna è stato quasi perfetto, mentre i capitolini sono ancora sotto shock dopo la brutta battuta d’arresto contro il Sassuolo lo scorso sabato. Guida dirige con flemma senza alcun problema, vede bene in occasione dell’espulsione diretta di Cristante all’80’, entrata decisamente brutta su Orsolini. Qualche sbavatura ma va bene così, in occasione al 64’ della trattenuta in area di Bani su Mkhitaryan dopo il cross di Peres. L’abbraccio di Bani è plateale, ma Guida fa proseguire tra le proteste romaniste e solo dopo che il pallone non è in gioco, in silent check con Irrati al VAR, si riprende con un calcio di punizione indiretto per i rossoblù a causa della posizione di offside di Bruno Peres prima del crosso in area. L’offside del brasiliano è evidente, l’assistente Di Iorio fa proseguire (erroneamente) e solo dopo che il pallone fuoriesce dalla linea laterale, circa un minuto più tardi, Irrati e Guida in silent check decidono la ripresa del gioco che mi lascia un poco perplesso. Non occorreva riprendere con la punizione indiretta per l’offside in quanto l’infrazione non ha scaturito una rete, ma da un altro punto di vista, forse è stato meglio così per far comprendere al pubblico e ai diretti protagonisti in campo, che il fallo c’era tutto ma preceduto da una posizione irregolare. FIORENTINA - ATALANTA (1-2): Arbitro Mariani di Aprilia (Costanzo - Ranghetti), IV° Chiffi, VAR: Nasca, AVAR: Di Vuolo. Dopo 27 anni la Dea sbanca il Franchi e si ritrova solitaria al quarto posto in classifica che vuol dire Champions. Il trio Gomez, Ilicic e Zapata fa la differenza in campo e per i viola non c’è scampo nonostante il momentaneo vantaggio. Mariani dirige con qualche sbavatura, soprattutto nei provvedimenti disciplinari, a volte permissivo e a volte troppo fiscale. Non ci sono episodi da evidenziare. TORINO - SAMPDORIA (1-3): Arbitro Valeri di Roma 2 (Preti - Bresmes), IV° Baroni, VAR: Doveri, AVAR: Bindoni. Dopo il divorzio consensuale tra il Torino e Mazzarri, il nuovo cambio di allenatore non porta il risultato sperato nonostante il vantaggio con il primo gol di Verdi in maglia granata. Longo avrà il suo buon da fare, il Toro da qualche settimana non si ritrova. Liguri che invece mostrano una grande voglia di risalire la china, complice anche la difesa torinista, e conquistano 3 punti importanti che fanno morale e classifica per allontanarsi dalla zona calda. Un episodio al 78’: rigore per i blucerchiati ed espulsione di Izzo. Quagliarella viene lanciato verso la porta avversaria e Izzo comincia a trattenerlo da fuori area con il fallo che si concretizza al momento del tiro dell’attaccante campano. Il blucerchiato viene visibilmente strattonato al centro dell’area granata. Valeri non ha bisogno della tecnologia e decreta il penalty realizzato dallo stesso Quagliarella.HELLAS VERONA - JUVENTUS (2-1): Arbitro Massa di Imperia (Tegoni - Colarossi), IV° Marinelli, VAR: Fabbri, AVAR: Alassio. Ottavo risultato utile consecutivo per gli scaligeri e non è un caso. l’Hellas, insieme ad Atalanta e Lazio, fanno del bel calcio il loro scopo principale. Il Verona rispecchia la grinta del loro allenatore correndo su tutte le zone del campo, pressing alto e mai un pallone buttato a casaccio. Juventus in vantaggio con il solito Ronaldo, grazie all’unico errore dei veronesi. Poi si fanno rimontare e addirittura superare per la 3^ sconfitta in campionato. L’Hellas ha meritato la vittoria per quello che si è visto in campo, mentre i bianconeri nonostante i due pali frutto di giocate singole, continuano a non avere il gioco con il quale ha dominato nell’ultimo decennio. Buona la direzione di Massa che con fare altalenante in questa stagione, cerca di ritrovare la verve migliore. Annullata una rete al 22’ ai gialloblu per un millimetrico offside di Kumbulla che di testa mette in rete dopo una punizione battuta da Veloso, complice anche un intervento al quanto superficiale dell’estremo difensore juventino. 53’: proteste bianconere per un fallo di mano di un difensore scaligero nella propria area, ma sia Massa che Fabbri al VAR fanno proseguire giustamente. Higuain calcia e colpisce il braccio destro attaccato al corpo di Gunter. 84’: calcio d’angolo alla destra di Szczesny, palla che termina nei pressi del primo palo, si alzano contemporaneamente Kumbulla e Bonucci, il pallone termina sulla parte alta della traversa. Fabbri invita immediatamente Massa all’on field review e lo stesso arbitro di Imperia si avvede della deviazione maldestra del capitano bianconero con il braccio. Rigore ed ammonizione e dagli undici metri Pazzini realizza. SPAL – SASSUOLO (1-2): Arbitro Giacomelli di Trieste (Tolfo - Di Gioia), IV° Prontera, VAR: Di Paolo, AVAR: Mondin. Sempre più difficile la situazione dei ferraresi che si ritrovano immersi in piena zona retrocessione e da ieri da soli sul fondo della classifica. Si mette bene la gara per la Spal, complice anche un’uscita errata di Consigli che travolge Objang che tenta di rinviare svirgolando, Bonifazi porta in vantaggio gli spallini. Il Sassuolo non demorde e trova il pareggio su netto calcio di rigore al 65’ per fallo di Tomovic su Boga, Giacomelli senza esitazioni decreta il penalty realizzato da Caputo. Nel finale i neroverdi trovano il vantaggio con Boga espugnando cosi il Paolo Mazza. Buona la direzione di Giacomelli. BRESCIA - UDINESE (1-1): Arbitro Piccinini di Forlì (Manganelli - Caliari), IV° Rapuano, VAR: Manganiello, AVAR: Longo. Udinese che domina per 90’ ma trova Joronen in giornata positiva. L’estremo difensore bresciano è il vero protagonista della gara, salva il risultato in diverse occasioni, ma anche gli avanti friulani non sono stati lucidi sotto porta. Brescia che si porta in vantaggio grazie a un errore della retroguardia bianconera e nonostante tutto si fa raggiungere nei minuti di recupero. I lombardi lasciano all’ultimo posto la Spal, ma rimangono sempre inguaiati nella zona calda e il nuovo allenatore Diego Lopez, non avrà sicuramente un compito facile. 13’: Piccinini, altalenante e non sempre preciso, assegna un calcio di rigore per un presunto fallo di mano di Bisoli in area bresciana. Manganiello oggi al VAR, richiama l’arbitro forlivese che dopo un’attenta revisione annulla giustamente il penalty. Bisoli devia in calcio d’angolo con il volto. GENOA - CAGLIARI (1-0): Arbitro Calvarese di Teramo (Vivenzi - Fiorito), IV° Maggioni, VAR: Pairetto, AVAR: De Meo. Il Genoa nonostante i 3 punti incamerati oggi al Marassi, si ritrovano ancora al terzultimo posto in classifica e c’è tanto ancora da sudare per uscirne fuori dalla zona retrocessione. La zampata del vecchio Pandev affossa un Cagliari piuttosto spento. Bene Calvarese, in una gara priva di episodi da rilevare.NAPOLI - LECCE (2-3): Arbitro Giua di Olbia (Galetto - Rocca), IV° Fourneau, VAR: Abisso, AVAR: Del Giovane. Il Napoli esce meritatamente sconfitto dal San Paolo contro un Lecce cinico e ben messo in campo. Vero che manca un calcio di rigore netto agli azzurri, Giua poteva giovarsi della tecnologia, evitandola erroneamente, ma i partenopei ancora una volta non trovano il piglio giusto per vincere la gara e tentare di risalire la classifica e portarsi nella zona Europa. Conosciamo le potenzialità dell’arbitro di Olbia, non da massima serie, e al 70’ nega un calcio di rigore agli azzurri. Milik viene steso da Donati, anche se il polacco accentua la caduta, il fallo è netto e addirittura Giua ammonisce per simulazione l’attaccante. Con cenni vistosi, l’arbitro fa intendere che non occorre fare intervenire il VAR perché ha visto personalmente, ma sbaglia. PARMA - LAZIO (0-1): Arbitro Di Bello di Brindisi (Liberti - Prenna), IV° Minelli, VAR: Banti, AVAR: Valeriani. Diciottesimo risultato utile consecutivo in campionato, la Lazio batte il suo stesso record che risale alla stagione 1998/99 con in panchina Sven Goran Eriksson. Ma quanta fatica al Tardini contro una squadra che alla fine non meritava la sconfitta. Iniziamo dal finale: Di Bello lascia a desiderare in qualche occasione, ma anche Banti al VAR non lo aiuta molto soprattutto in occasione del tanto contestato rigore non dato ai ducali al 91’. Dalla fascia sinistra crossa Pezzella al centro dell’area laziale, contatto tra Acerbi e Cornelius, il laziale trattiene vistosamente lo svedese e l’arbitro fischia una fallo a favore della Lazio. L’errore è madornale, ma l’errore più grossolano è quello di Banti al VAR che non richiama il direttore di gara a rivedere l’episodio. Inaccettabile e ingiustificabile. Proteste anche in occasione del gol laziale di Caicedo, sembra per un fallo di mano di Immobile ma nonostante la visione al VAR, non si riesce a intravedere l’irregolarità. Proteste anche al 55’ per una netta trattenuta in area laziale di Marusic su Bruno Alves. Di Bello è a 3 metri, vede tutto, e anche questo è da punire. Il montenegrino pensa solo a bloccare il capitano ducale. INTER - MILAN (4-2): Arbitro Maresca di Napoli (Peretti - Paganessi), IV° La Penna, VAR: Mazzoleni, AVAR: Schenone. Dopo il più brutto primo tempo della stagione, contro un Milan Ibrahimovic dipendente, nel secondo tempo l’Inter ritrova la forza di ribaltare il risultato e vincere un derby che si era messo veramente male. Lo 0 a 2 era meritato per i rossoneri. I derby si sa, sono gare che fanno esplodere tutto quello che c’è di buono nel calcio, tifo sugli spalti con striscioni vertiginosi, emozioni che solo questo sport dà e agonismo fuori dal normale e di tutto questo un po’ ne ha risentito l’arbitro Maresca, al suo primo derby della “Madoninna”, con qualche sbavatura e imprecisioni che tutto sommato ci possono anche stare. Alla fine anche il napoletano “vince” il suo derby. Qualche dubbio sul gol del pareggio nerazzurro con Vecino al 54’, di difficile valutazione. Un plauso a Paganessi che vede bene, ben supportato dal VAR Mazzoleni, la rete per questioni di millimetri è regolare, l’attaccante cileno Sanchez è in linea con Conti.
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