La probabile futura cessione di Verdi richiama alla mente quella di Diamanti nel 2014 ma oggi Simone ha un impatto maggiore dell'ex capitano

- di Marco Vigarani -

Perdere il miglior giocatore della rosa ha sempre un effetto disastroso sui sogni e le speranze di una tifoseria a maggior ragione quando teoricamente una proprietà solida e danarosa non dovrebbe aver bisogno di incassare denaro. Eppure nelle prossime ore probabilmente il Bologna cederà Simone Verdi al Napoli a meno che il ragazzo non opponga una strenua ed encomiabile resistenza ad un accordo già delineato dai due club.Tale operazione riporta inevitabilmente alla mente quella compiuta nel 2014 dalla dirigenza Guaraldi quando, addirittura a mercato già chiuso, scelse di cedere Alessandro Diamanti ai cinesi del Guangzhou. Sembra paradossale poter mettere a confronto due realtà economicamente e storicamente così differenti ma purtroppo i punti di contatto sul piano tecnico sono evidenti. Eccezion fatta per la fascia di capitano al braccio, oggi Verdi è per il Bologna esattamente quello che era allora Diamanti. Leader e trascinatore, mina vagante sui calci piazzati, estro purissimo in grado di accendere da solo la lampadina del gioco e ribaltare l'andamento di una partita. Senza dimenticare l'impatto mediatico che hanno avuto entrambi i calciatori sulla tifoseria generando entusiasmo, voglia di sognare e comprarne la maglietta tanto per gli adulti quanto per i bambini che naturalmente incarnano le loro fantasie nell'uomo di maggior talento. Addirittura i dati statistici testimoniano chiaramente che l'impatto sulla stagione attuale di Verdi è persino superiore a quello di Diamanti nell'annata 2013/14 che, anche a causa della sua cessione, si concluse poi con la retrocessione dei rossoblù. Non solo oggi Simone ha già accumulato più presenze di quelle collezionate da Alino al momento del suo passaggio ai cinesi (20 contro 19 nonostante un mese in meno di attività) ed un minutaggio maggiore (1722' contro 1688') ma anche un bottino più ricco sia in termini di gol (6 a 5) che di assist (5 a 4).Parametrando poi l'impatto di entrambi i giocatori sull'andamento complessivo della squadra scopriamo che l'incidenza della giocate di Diamanti era del 45% mentre invece quella di Verdi sale almeno al 48% a cui andrebbe aggiunto ancora qualche punto grazie all'autorete di Danilo scaturita su un tiro proprio dell'attaccante ex Milan. Per un'analisi ancor più esaustiva possiamo poi fare i conti, partita per partita, dei punti garantiti alla classifica felsinea dai colpi di classe dei due calciatori. Nella mezza stagione 2013/14 sicuramente Diamanti permise al Bologna di guadagnare 7 dei 18 punti ottenuti fino al momento della sciagurata cessione con un'incidenza percentuale che si attesta sul 39%. Nell'annata in corso invece Verdi ha consentito ai compagni di totalizzare sicuramente 9 punti in classifica sui 24 complessivi: due in più rispetto ad Alino ma con un'incidenza leggermente inferiore che si ferma al 37,5%. In pratica se è vero che il Bologna di Saputo è completamente diverso per background e prospettive rispetto a quello di Guaraldi, non si può che guardare con stupore se non addirittura diffidenza alla cessione di Verdi. Impoverire improvvisamente il patrimonio tecnico della rosa appare infatti una scelta sbagliata e forse anche rischiosa nonostante l'ampio margine in classifica dalla zona salvezza.
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