“Il giudice l’ha messo nero su bianco”: rapporti diretti tra l’Inter e la mafia | Smantellata organizzazione criminale

Il direttore dell'Inter Beppe Marotta - Foto Lapresse - Ilpallonegonfiato
Il direttore dell’Inter Beppe Marotta – Foto Lapresse – Ilpallonegonfiato

L’infiltrazione mafiosa è sempre più chiara in casa Inter, l’organizzazione criminale ha fatto grandi affari con la curva nerazzurra

Dopo che mister Inzaghi e Hakan Calhanoglu hanno patteggiato e scontato un turno di squalifica lo scorso fine settimana, saltando il match di campionato che ha visto l’Inter battere di misura l’Hellas Verona, non si arresta l’inchiesta Doppia Curva che riguarda gli ultras delle due tifoserie di Milano, in particolare la Nord interista, con relazioni tra i capi e la dirigenza.

Una situazione che può minare la stabilità del club di Viale della Liberazione, attenzionato dalla magistratura, in una fase cruciale della stagione, con il rischio concreto di restare a bocca asciutta dopo essere andato in fondo a tre competizioni.

Ma ciò che preoccupa l’ambiente non è ciò che sta per avvenire in campo ma il processo in corso in tribunale, con provvedimenti severi all’orizzonte.

Altri dettagli sono emersi nell’ultimo periodo e sono stati effettuati altri sette arresti per estorsioni, false fatture e usura, sottolineando le infiltrazioni della ‘Ndrangheta.

Omicidi, minacce e arresti: l’indagine che macchia l’immagine pubblica dell’Inter e del suo tifo

Nelle recenti indagini è stata ricostruita la gestione dei parcheggi dello stadio, con il pizzo esercitato per evitare che le auto andassero a fuoco.

Andrea Beretta, ex leader della curva e oggi collaboratore di giustizia, ha rischiato di essere ucciso, per poi commettere l’omicidio nei confronti di Antonio Bellocco, rampollo dell’omonima cosca.

L’Inter e la mafia, un rapporto che è emerso nel corso dell’inchiesta Doppia Curva

Un tacito silenzio da parte della dirigenza è stato evidenziato dal giudice che ha messo nero su bianco la responsabilità dell’Inter nella gestione criminale del Meazza. Ai domiciliari è finito Marco Russo, ex socio di Paolo Maldini e di Bobo Vieri, entrambi estranei alle indagini.

A lui è stata contestata l’estorsione di quattro mila euro al mese per due anni a Gherardo Zaccagni, imprenditore dei parcheggi di San Siro. Più passano i giorni e più i nodi vengono al pettine e il cerchio si allarga, evidenziando il gigantesco giro d’affari che era legato a uno stadio che è destinato a essere smantellato.