Nuova indagine contro l’Inter: intervento diretto della UEFA | Chiesta una sanzione gravissima

Marotta
Giuseppe Marotta, Presidente Inter, è alla sua quinta finale europea in dieci anni tra Juventus e nerazzurri/LAPRESSE-ilpallonegonfiato.it

I nerazzurri non possono godersi più di tanto la splendida qualificazione alla finale di Champions League. Ecco cosa è successo.

Una serata storica, una serata che sarà ricordata per sempre dagli appassionati di calcio italiano, ma non solo, anche da quelli di tutto il Mondo che erano collegati a San Siro. A ricordarsela più di tutti, però, e a farlo con gioia e forse commozione, saranno i tifosi dell’Inter che, probabilmente, di serate così ne hanno vissute non tantissime.

Dopo il 3-3 dell’andata in Spagna, infatti, l’Inter bissa la grande partita catalana anche in casa sua, davanti ad un San Siro gremito in ogni ordine di posto, e fa la storia, raggiungendo la sua seconda finale in tre stagioni, a due anni di distanza da quella conquistata dopo il doppio derby di semifinale contro il Milan.

La partita contro il Barcellona, soprattutto quella di San Siro, è stata stoica, epica, indescrivibile. Un 2-0 netto e bellissimo nel primo tempo, con un gioco imposto addirittura agli ospiti, abituati ad imporre il loro, poi il ritorno dei blaugrana e un secondo tempo di sofferenza, fino al 2-3 di Rapinha che, all’87’, sembrava aver messo fine alle speranze nerazzurre.

E, invece, le sorprese, ma soprattutto le imprese nerazzurre non erano terminate lì. Ci ha pensato Ciccio Acerbi, in pieno recupero al 93′, su assist di Dumfries, uomo in più di questa doppia semifinale, a riprendere la qualificazione per i capelli, dopo il terzo legno di Yamal in 180′ e dopo che ormai nessuno ci sperava più.

Inter-Barcellona, le accuse dell’estero

La bolgia di San Siro, l’incredulità, Davide Frattesi, che ha concluso al meglio una splendida giocata di Markus Thuram e Sommer che ha continuato a fare miracoli anche nei supplementari, hanno fatto il resto ed hanno permesso all’Inter di raggiungere la finale, per quasi tutti ampiamente meritata, soprattutto per coraggio, caparbietà e voglia di non mollare mai.

Il Paris Saint Germain, ora, è l’ultimo ostacolo tra l’Inter e la sua quarta Champions League della storia, ma le polemiche, dopo Inter-Barcellona, non sono mancate di certo. In Italia, tanti non interisti, e tifosi di squadre rivali che di certo non stavano tifando per i nerazzurri, hanno parlato di fortuna, mentre ben più gravi sono le accuse lanciate da alcuni commentatori esteri contro l’arbitro Marciniak.

Logo Uefa
Il Logo della UEFA, comitato che gestisce la Champions League/LAPRESSE-ilpallonegonfiato.it

Pedri, attacco a Marciniak e all’UEFA

Secondo molti, infatti, l’arbitro polacco, che alla vigilia della sfida era temuto dai tesserati del Barcellona perché si è detto fosse tifoso del Real Madrid, ha fatto di tutto per favorire l’Inter e ha preso sempre decisioni a favore dei meneghini. Episodi davvero clamorosi non ce ne sono stati, in realtà, ma i tesserati del club catalano hanno fatto presente alcune cose.

Pedri, il giovane centrocampista spagnolo, autore di due grandissime partite tra andata e ritorno, ci è andato giù pesante contro l’arbitro Marciniak e la UEFA e lo ha fatto ai microfoni subito dopo il match contro l’Inter. Secondo il classe 2003, infatti, ogni volta che il Barcellona viene arbitrato in Europa da questo arbitro succedono cose strane e di certo non a favore dei blaugrana, quindi la UEFA dovrebbe indagare ed evitare di mandare il polacco alle partite dei catalani.