Stupendi non pagati e calciatori in lacrime: l’Inter nel baratro della crisi economica | I top player se ne vanno

La situazione economico-finanziaria dei nerazzurri ha tenuto banco per diversi mesi e non ha di certo favorito i risultati in campo.
Al netto della fede calcistica, dei pensieri soggettivi di ognuno e delle opinioni sui recenti risultati sportivi, non si possono di certo non riconoscere gli enormi meriti e la bontà del lavoro di alcuni dirigenti dell’Inter che, in condizioni di ristrettezza economica e di spending review finanziaria, hanno fatto i salti mortali sul mercato e mantenuto la squadra sempre forte e competitiva.
Ora, la situazione attorno al club nerazzurro sembra essere migliorata da quando il Fondo Oaktree ha preso in mano la proprietà della squadra ed ha escusso il pegno con Steven Zhang, ex presidente dell’Inter, che non è riuscito a rifinanziare e ripagare il debito verso gli investitori californiani.
Negli ultimi anni, però, proprio per ovviare ad una situazione economica preoccupante e ai debiti della proprietà cinese, l’Inter ha dovuto praticamente finanziare il proprio mercato ad ogni sessione estiva ed invernale, cedendo i prezzi pregiati per poter comprare nuovi calciatori e andando alla ricerca di parametri zero e prestiti che potessero migliorare la rosa e la squadra.
Lavoro fatto benissimo da Giuseppe Marotta, ex amministratore delegato ed ora Presidente del club e da Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter. Non si deve ovviamente dimenticare il grande contributo dato alla causa dall’attuale allenatore Simone Inzaghi che in queste stagioni ha saputo trovare la giusta collocazione per i nuovi calciatori, sostituendo sempre i vecchi senza battere ciglio ed ha alzato il livello dei risultati e del gioco.
Problemi economici Inter, l’origine di tutto
La crisi economico-finanziaria dell’Inter, però, come tutti sappiamo, ha origini molto più antiche e cominciò dopo il Covid che nel 2020 colpì le aziende di tutto il Mondo, ma in particolare l’economia cinese. All’epoca dei fatti, quindi, Zhang passò dall’investire tantissimo denaro per costruire una grande Inter, come nelle sue intenzioni e dichiarazioni, al non poterlo più fare per i tanti debiti contratti durante e dopo la Pandemia.
A pagare di più questa situazione fu l’allenatore dell’epoca, Antonio Conte che passò dalle promesse e da un’Inter sempre più ambiziosa e ricca del 2019/2020, a vedersi chiusi i rubinetti delle casse societarie nella stagione successiva. In quel famoso 2020/2021, però, il tecnico leccese dovette fare i conti anche con una situazione incresciosa all’interno dello spogliatoio.

Conte e l’Inter, il miracolo del 2020/2021
Molti giocatori e tesserati dell’Inter, infatti, cominciarono a non ricevere più gli stipendi e la vicenda andò avanti per qualche mese. Diversi furono quelli che non sopportavano questa situazione e volevano andare addirittura via, anche a stagione in corso. Uno tra tutti, come raccontano opinionisti e influencer tifosi dell’Inter sul web, fu Marcelo Brozovic che non voleva restare un giorno in più ad Appiano Gentile.
Antonio Conte, però, ebbe il merito di lavorare sul sentimento e l’orgoglio del gruppo, tenne tutti uniti e compatti e riuscì a conquistare uno Scudetto, portando il campionato di Serie A nella Milano nerazzurra dopo ben undici anni. L’allenatore salentino, poi, stremato da questa situazione, non vedendo prospettive future e sapendo della cessione di gente come Hakimi (poi nei mesi successivi fu ceduto anche Lukaku), decise di fare le valigie e dimettersi da tecnico dell’Inter.